venerdì 28 febbraio 2014

Quale voce ha la mia mente?

Forse ancora, tutti insieme
si può correre ai ripari
fare un salto, se ci preme,
coordinarci in modi vari.

Ma c'è un punto, oltre il quale
quel che occorre è il risveglio
non del bene, non del male
ma del nostro sacro meglio.

Oltre il quale questa scienza
si ritrae fa il suo ingresso
l'algoritmo che è in essenza
l'informatico progresso.

Un modello, che è perfetto
ma non crea nè inventa niente.
Cosa recito, che accetto?
Quale voce ha la mia mente?

Liberamente tratto da:
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2011/02/cosi-fan-tutti.html

giovedì 27 febbraio 2014

L'universo parla

Ci parla, l'universo
e ci ascolta ogni foglia
ogni odore disperso
ci vuol bene, ci invoglia.

Vivo questa partita
chiedendo: dove sono?
Nel flusso della vita
o ai bordi, in abbandono?

Mi chiedo: cosa voglio
davvero, nel profondo?
Chi infonde senso e orgoglio
in me, che rendo al mondo?

Io sono qui per questo:
per rendermi completo
e render manifesto
l'ignobile segreto.

liberamente tratto da:
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2010/02/il-fiore-della-vita-e-una-bussola-che.html

mercoledì 26 febbraio 2014

Il vuoto

Il vuoto è lo spazio che abbiamo
che utilizzeremo domani
più grande di quello che siamo
e unifica l'io con gli umani

Lo spazio è buio, e di vuoto
è fatta la terra, ma poi
dal buio noi diventeremo
qualcosa, dipende da noi.

Dipende, ma è certo, sicuro
l'approdo, la fine del viaggio
essendo la meta un puro
dell'onda inondante appannaggio.

liberamente tratto da

http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2013/02/riempire-lo-spazio-colmare-il-vuoto.html

lunedì 24 febbraio 2014

Replicanti

Ogni manifestazione,
ogni dramma, ogni consesso
ogni umana relazione
ogni fatto ritrasmesso

è all'origine imbrigliato
dal controllo, che è totale
nel reame sistemato
da chi in alto siede e sale.

Si, c'è sempre chi guadagna,
ma i padroni e del vapore
hanno teso questa ragna
per avere il nostro amore.

E ora sette e più miliardi
replicanti, rane a mollo
alimentano, infingardi
energia per il controllo.

liberamente tratto da:
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2012/02/i-motivi-dellillusione.html

venerdì 21 febbraio 2014

Reti

Quando incontro questi blocchi
questi intoppi, questo fango
non so dire, coi miei occhi
come uscirne, se rimango

al livello del mio credo
ma se mi alzo in volo appena,
la visione cambia, e vedo
solo un grande fiume in piena.

Fallimento è una parola
figlia della mia paura
è un uccello che non vola,
è una rete che cattura.

L'universo ha i suoi segreti
ma io son sicuro che
ha disperso le sue reti
per tirarmi verso sé.


Liberamente tratto da:
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2011/02/flessibili-come-la-luce.html

giovedì 20 febbraio 2014

Come i segni vanno intesi

Nel momento in cui osassi
affrontare questi esami
queste cose, turbe e ammassi
d'ombre e ipotesi a sciami

giungerebbero infiniti
al mio esser saltimbanco
coi pensieri un po' sbiaditi
e i capelli al sole, stanco.

Sole immenso, indicatore
d'ogni intento e direzione,
d' ogni occhiata, ogni rossore,
d' ogni elettrica intenzione.

Come ciò che non ho colto
più dell'anima mi pesi
lui conosce.  In sogno ascolto
come i segni vanno intesi.

liberamente tratto da

http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2010/02/nel-momento-in-cui-osassi-affrontarla.html

mercoledì 19 febbraio 2014

Fili

Tutto segue quel sottile
filo logico, quel nesso,
e capito questo stile
tutto parla e a tutto hai accesso.

Ci si apre, saldi e certi
alla logica ispirata
resa solida da esperti
fatti, che l'hanno provata.

Questo è il filo da seguire
per guardare l'universo
per uscire dalle spire
dove adesso sei disperso.

Quel che semini nel mondo
ciò che sei e e ciò che fai
ha una vita, ed è poi in fondo
quella vita che tu dai.


liberamente tratto da
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2013/02/vivere-in-un-fotogramma-del-film.htm

lunedì 17 febbraio 2014

Lieto vivere

Una discreta parte del mio essere
non vede un mondo marcio, ma piuttosto
riesce ad individuare quelle tessere
del mio mosaico che metterò a posto.

Con cura e precisione si può intessere
un degno canovaccio, e un po' di arrosto
mettere su, sfidando quel malessere
che i fumi della vita ci hanno imposto.

E guadagnarci infine il lieto vivere
piccolo, malinteso, senza luogo
un viver che è nei fatti un sopravvivere


bruciando il sé, l'eretico sul rogo
riproducendo quel che puoi descrivere
parlandone così: la vita è un giogo.

venerdì 14 febbraio 2014

Lascia stare i santi

Non mi piace questo sciatto
rispecchiarsi in questo piatto
senza sale, che ogni anno
ci ridanno, questo inganno


questo tiepido osservare
i precetti che ci danno
questi preti senza tiare
della nuova religione


io dissento, io non c'entro
io voglio sentire dentro
cosa sento, cosa invento
non sentirlo da un cantore
non mi piace questo vento
fatto da un ventilatore


mi rifiuto d'esser chino
a ogni santo che la chiesa
che non c'è, ma ha i suoi richiami
che si nega e si palesa
ci propina, che si chiami
pippo, pluto o valentino

giovedì 13 febbraio 2014

Con un verso?

Posso io contribuire
con un verso? Come uscire
da quest'ostico avvenire
nessun verso potrà dire.

Io so solo dissentire,
evitare di aderire
per sgusciare dalle spire
dell'incanto, dalle mire

di chi non mi vuole sire,
e cercare di sentire
l'uomo, il seme, il mio fluire

l'onda grande, l'infinire
del mio essere, l'adire
vie amorevoli e morire.

mercoledì 12 febbraio 2014

Non aspettare il mattino

Non serve sforzarsi e lottare
la lotta non serve, è declino
ma serve un attento cammino
e poi rifermarsi a pensare.

Non c'è né vittoria né, pare,
sconfitta, ma il sé, da vicino
è come un eterno bambino
che non smette mai di giocare.

Fermarsi, riflettere, osare
non credere, esser perfino
invisibili, fare e disfare

ma non aspettare il mattino
per illuminarsi, e negare
il fato, il domani, il destino.

martedì 11 febbraio 2014

Barbaglio

Fumosi e strepitanti stratagemmi
oscurano la vera via del sole
memorie che ricordano quei lemmi
che celano, non scoprono parole,

infarciti d'arcani segni e stemmi
utili come scarpe senza suole,
soluzioni fasulle a quei dilemmi
che lasciano lo spazio che uno vuole.

Oggi non c'è riposo per quest'ora
oggi tutto è fumoso, e la dimora
di questa anima in pena si disgrega

aspettando una luce, ma l'aurora
non giunge mai, e se un barbaglio affiora
la vista frana, e la realtà si nega.

lunedì 10 febbraio 2014

Difensori dell'incanto

Oggi siamo alti e fieri
difensori dell'incanto
non c'è oggi non c'è ieri
tutto scorre e passa accanto

stiamo su gli altrui sentieri
non cantiamo più quel canto
che ci fa sentire veri
siamo spazi vuoti. Intanto

c'e chi riempe queste menti,
mentre noi restiamo assenti
senza voglie, senza intenti.

Siamo vinti, siamo spenti
sbatacchiati ai quattro venti
né vincenti, né perdenti.

venerdì 7 febbraio 2014

Silenzi

Immerso in silenzi densi
pensi e ripensi,
i tuoi sensi son desti
ma incerti, inesperti
ed avverti i deserti
dei resti rimasti,
degli immanifesti
e funesti registri,
resti, attendi, rimandi,
ripeti, rivedi, recedi
e vedi i rimedi
non segui gli obliqui
residui dinieghi
non cedi, ripieghi,
eppure risiedi nei meri
sentieri di ieri
rifletti sui detti e non detti
su aspetti interdetti
rifletti ed attendi
e intanto riaccendi
i tormenti che senti,
e immerso in densi silenzi
pensi e ripensi.

giovedì 6 febbraio 2014

Nel frattempo

Nel frattempo, il mondo fagocita
tutto il tempo e il tuo spazio inglobandoli
dentro l'ombra, e lascia nell'animo
sensazioni di vuoto impossibile.

Siete voi, io vi vedo, i legittimi
proprietari di queste metropoli,
dei antichi, adesso celatisi
nella mia noncuranza di plastica.

Tutti avete convinto, strategici
che la vostra presenza è impensabile
ma il timone è rimasto, con merito
a voi, militi infaticabili.

La più grande corrente, che supera
ogni forma e reame, ogni logica
scorre sempre, rimane a prescindere
dalla vostra intenzione, e a convincerla

voi provate che l'isola immobile
conquistata con un incantesimo
abbia senso soltanto tenendola
come voi ritenete più comodo.

Onorate l'amor, raggirandolo
ed il mondo, impalpabile, perfido
conseguenza è dell'opera subdola
della vostra presenza invisibile.

Nel frattempo, il mondo fagocita
tutto il tempo e il tuo spazio inglobandoli
dentro l'ombra, e lascia nell'animo
sensazioni di vuoto impossibile.

martedì 4 febbraio 2014

Svendita

Oggi consumo il mio nome
perché si  venda al mercato
senza sapere nè come
nè cosa in cambio mi è dato.

Che cosa voglio, che intendo
essere oggi, no so,
d'essere immobile attendo
per fare il salto, però.

Sogno o son desto, mi chiedo
dove mi trovo? Chi sono?
Sembra che vedo, e non vedo
mi sento in piedi, son prono.

Penso, non penso, non dico
dico, non penso, balbetto
poi mi zittisco, e l'antico
abito liso mi metto.

lunedì 3 febbraio 2014

Balugine

Dentro la condizione dolorosa
di chi sa tutto, ma non vede niente
penso, ma è un pensare inconcludente
che dopo il suo bel volo si riposa.

La nebbia, in cielo resta e non si posa
tutto rende irreale e deprimente
tutto si prende, corpo anima e mente
e ottunde il desiderio di ogni cosa

La notte è giorno, il sole non si vede
il giorno è notte, l'alba non compare
l'immenso cielo incombe su chi crede
l'ombra segna la terra e il gelo il mare.

Tutto appartiene a chi non retrocede
tranne me stesso: voglio evaporare.