Siamo un drone divino
fatti di nulla, guidati dal bene
e non è cosa saggia
decidere perciò il nostro destino
scrivendolo col dito sulla spiaggia
lasciandolo poi al mare che va e viene.
Siamo nulla, ma tutto se non siamo
che il sé che ci appartiene,
se sentiamo e pensiamo
sentendo la sua voce, veramente,
volando dove il suo spirito vola.
Siamo drone divino e in un respiro
creiamo una realtà dopo ogni giro,
parola per parola,
inavvertitamente.
Giriamo in questo mondo
fatto di incontri di mille persone
di quello che viviamo
dentro, che dal profondo del profondo
riesce, che ci diamo e ci scambiamo
creando pure noi questa creazione,
come un artista fa con arte pura,
cercando ispirazione
guardando la natura,
vivendo appieno l'attimo presente
come se duri il tempo un'ora sola,
amando tutto ciò che ci lo circonda,
vibrando nell'amore come un'onda,
detto in una parola:
appassionatamente.
Chi sono io, da dove
vengo, perché sto qui, e dove vado?
Qual è il mio vero nome?
Esiste un'altro mondo, un altrove ?
Mi posso liberare, e se si, come?
Questo mi chiedo, questo, e non di rado.
Ma tutte le domande che mi faccio
son l'anima che espande
le braccia in un abbraccio.
E la risposta vaga eternamente
e non me la darà nessuna scuola,
nel vento soffia ancora come disse
il bardo, come se il senso sparisse
dicendo una parola,
inesorabilmente.
E il vento soffia ancora,
pieno di crucci e dubbi e crocevia
di tutto quel vissuto
che ci fa sospirare ora per ora,
quello che si è pensato e conosciuto,
quello che si è incontrato per la via,
ed in questa farragine viviamo
scriviamo queste pagine,
e sentiamo il richiamo
di musiche che dentro una corrente
vibrano come fossero una sola,
pezzetti di vissuto redivivi
che ci si attaccano come adesivi
sia un gesto o una parola,
ininterrottamente.
Siamo un drone, ed un drone che è cosciente
dell'unica coscienza, della sola
divinità che informa l'universo
che un giorno, a tempo perso,
fece ogni cosa con la sua parola,
imperscrutabilmente.
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