Solo adesso si vede la pianura
dove restavo, immerso nella nebbia,
solo adesso, ma non è pioggia o nebbia
che mi danneggia, ma il sole senza senso.
Dove l'odore di casa mi annebbia
la vista, dove l'inverno sono io,
lì troverò chi mi dirà chi sono.
Solo adesso vedrò la mia figura
che si staglia da un lontano futuro,
solo adesso sarò grano maturo,
sarò discorso, sarò fuoco denso.
Che cosa è il tempo, se non questo muro
tra il qui e il forse, il se l'avessi e il mio,
tra il bene ipotizzabile e il mio trono.
Non è il dolore che mi fa paura,
ma non avere gli occhi per capirne
il senso, né coraggio per morirne,
né grandezza per fare ciò che penso.
Ma limitarsi è limitare, è dirne
senza averne vissuto il tramestio,
gli spasimi del cattivo e il buono.
Solo adesso oso chiedere perdono.