mercoledì 24 giugno 2020

Solo adesso

Solo adesso si vede la pianura
dove restavo, immerso nella nebbia,
solo adesso, ma non è pioggia o nebbia
che mi danneggia, ma il sole senza senso.
Dove l'odore di casa mi annebbia
la vista, dove l'inverno sono io,
lì troverò chi mi dirà chi sono.
 
Solo adesso vedrò la mia figura
che si staglia da un lontano futuro,
solo adesso sarò grano maturo,
sarò discorso, sarò fuoco denso.
Che cosa è il tempo, se non questo muro
tra il qui e il forse, il se l'avessi e il mio,
tra il bene ipotizzabile e il mio trono.
 
Non è il dolore che mi fa paura,
ma non avere gli occhi per capirne
il senso, né coraggio per morirne,
né grandezza per fare ciò che penso.
Ma limitarsi è limitare, è dirne
senza averne vissuto il tramestio,
gli spasimi del cattivo e il buono.
 
Solo adesso oso chiedere perdono.

domenica 14 giugno 2020

Conta solo l'istante

L'istante conta, attento,
l'istante solo conta,
è questo il mio momento
e niente è più importante.
L'istante a volta è niente,
è tutto, a volte, è il posso,
è il tempo che si sente.
 
È proprio quando addosso
non hai che il tuo presente,
nient'altro, e non sei mosso
da impulsi, dalle tante
istanze corrosive
che vivi nell'intenso,
e che il tuo intento vive.
 
E se si vive il senso
di quello che si vive,
si scopre che l'immenso
è solo nell'istante,
e non in ciò che monta
la mente e il suo lamento
e quello che racconta.
 
L'istante conta, attento.

lunedì 8 giugno 2020

Dove mi trovo

Dov'era, dove stava, se lo trovo,
possibile? E' sparito.
Sarà, da qualche parte l'avrò messo,
ma dove starà adesso?
Qui ho già guardato, boh, stava là sopra
ma adesso non c'è più
e ho messo tutta casa sottosopra.
 
Aspetta, stava qui l'ultima volta,
se mi concentro, aspetta,
eccolo qui, no, l'ho perso di nuovo,
adesso ci riprovo,
qua no, qua no, chissà dov'è finito.
Ecco, sto qui, ma tu
dimmi se sono o no un po' rimbambito.
 
Come mi perdo, è bene che lo scopra,
che sappia sempre dove sia io stesso,
e smetta quella faccia disinvolta
e stia attento stavolta
ad osservarmi bene, senza fretta,
ma non quassù o laggiù,
ma lì dove conviene che mi metta.
 
E spenga il cellulare e la TV.

mercoledì 3 giugno 2020

Storie

Sorse dove sorgevano milioni
di storie, questa storia, questa forma,
quest'opera scolpita nella norma
che segna il tempo e odora di ginestra.
 
Schiavi di regole e di schemi, opponi
la tua visione a chi pare che dorma,
non sa, non vuol sapere e non si informa,
non sa vedere e neanche ci si addestra.
 
Eppure è un attimo, basta che poni
questa domanda: chi sta domandando?
Chi pone le domande? Dove e quando?
Chi fa da direttore a questa orchestra?
 
Non abbia chi comanda il mio comando,
non chi amministra sia chi m'ammaestra.

04052019

Il vento

Ho scritto tanto o poco, non importa
come tu arrivi al punto, conta il sole
che ti ha illuminato, conta il vento
che soffia quando si ama, crede e spera.
 
Nessuno è in casa, a volte, nel momento
in cui il destino bussa alla tua porta,
quando chi è, chi sa, chi può e chi vuole
si aspetta due parole e una preghiera.
 
Ma proprio quando avverto, quando sento
il senso, la tensione che si è sporta
oltre il confine, oltre la frontiera, 
sgorgano la preghiera e le parole.
 
Ho scritto tanto o poco, e non mi pento
di avere atteso questa primavera.

05042019


Rivoluzione

È ora di cambiare certi schemi,
certe certezze intrise di minaccia,
certe speranze, certe situazioni.
E che i falsi problemi,
le false convinzioni,
il falso me, le false verità
spariscano per piantare nuovi semi.
 
Dov'era supponenza, sia proposta,
pazienza dove non ce n'era traccia,
dov'era guerra, pace, e dove pace
sia guerra senza sosta.
E che io sia capace
di mettere da parte le opinioni
e cogliere nel vento ogni risposta.
 
Mi limiti soltanto ciò che sono,
qualsiasi cosa sia, diventi o faccia,
che sia impossibile o banalità,
sia peccato o perdono,
sia sogno o sia realtà.
E sorga la grandezza che ora tace
e di questo rumore faccia un suono.
 
Diventi turbine questa bonaccia.