Se dovessi guardare dove metto
i piedi, se dovessi
impelagarmi in questo mondo infetto,
se dovessi, e dovrei se solo avessi
quel filo inestricabile
che ti costringe ad essere un fruscio
di foglie sotto ai piedi.
Non è il mio campo il mondo, non è il mio
tempo quello che vedi,
io ho il tempo semplice del tintinnio
dei mille campanelli a cui non credi,
di quel male incurabile
di cui è affetta la mia mente impura,
le idee della mia mente.
E se tu vivi la vita futura
la passata e presente,
io vivo solamente l'avventura
la possibilità d'essere assente,
il vizio imperdonabile
d'essere tutto senza avere tetto,
come se non ci stessi,
come il più miserabile!