Come sapermi il tempo che mi scuote
come sentirmi il vento tra le dita
come vedermi il sole, il cielo, il sé,
rendermi conto che non c'è partita
quando a giocarmi contro è il divenire,
quando a parlarmi sono storie vuote,
come voltarmi attorno e indefinire
il certo domandomi perché,
e rivolgermi i dubbi di una vita,
come parlandomi sentirmi dire
che il pane non so darmelo da me,
che non posso insegnarmi ritmo e note.
È sussurrandomi così che invita
il sempre e il tutto ad essere o morire