martedì 27 giugno 2017

Sala d'aspetto

Quelle sirene di cui sento il canto 
restano intrappolate nelle reti, 
le sole stanze senza più pareti
sono quelle dell'ode e del sonetto.

È in queste stanze che, di tanto in tanto, 
attiro, come attirano i magneti, 
sogni, spiriti, aneliti, segreti 
l'idea di un impossibile perfetto.

Eppure, un po' più in là, c'è puro e santo 
il profondissimo mare d'amore, 
ma in questa terra nulla fa più orrore 
del nulla, del non avere un aspetto.

Trovarsi sembra perdere le ore 
in una squallida sala d'aspetto

giovedì 22 giugno 2017

Tardi o presto

Se ho visto tutto, non ho visto questo
l'incognita del dove, quando e come
di me conosco un nome ed un cognome
ed il mio tempo è perso tra le dita.
 
Quando verrà, non sarà tardi o presto,
mi toccherà, mi chiamerà per nome,
mi prenderà di colpo, sull'addome
una precisa volontà di vita.
 
Giungerà con un semplice pretesto
per riportarmi dove sono io
il sogno inevitabilmente mio,
la calma, la tranquillità infinita.
 
L'immagine di me si è alleggerita
di fronte a tutto questo bendidìo

venerdì 16 giugno 2017

Posso

Posso imparare ad essere un gigante
a muovere montagne, a fare passi
verso l'eternità, mangiare sassi
e digerendo, trasformarli in oro,
 
o parlare le lingue di un atlante,
conoscere grammatiche e sintassi,
dire, tacendo, come se parlassi,
o non far nulla anche se lavoro,
 
o amare come il più perfetto amante,
vivere di fotoni o di ipersuono,
sentire musica restando nel frastuono
e in ogni problema trovare un tesoro.
 
Posso, posso esser tutto in un istante
ma non sarò mai più di quel che sono.

domenica 11 giugno 2017

Vento denso

Su queste terre soffia un vento denso,
l'ora racchiude un impeto sottile
ma non mi accade addosso né mi è ostile
la verità dell'ombra cielo aperto.

L'occhio si gode il senso e il controsenso 
e non disdegna il brutto, il bieco e il vile,
dove non c'è giudizio tutto è stile 
che studierò per diventare esperto

Non sogno, non rivendico, non penso, 
non temo, non parteggio, né aderisco, 
non indico, non vendico, né ambisco, 
non sono certo se non dell'incerto.

Se sono, sono seme dell'immenso 
e diventerò immenso se sparisco

giovedì 1 giugno 2017

Sentire denso

Le cose della vita, le tue sfighe
ti trattano come tratta il trattore
il terreno portando con amore
l'aratro, che lo renderà più intenso.
 
Si legge troppo poco tra le righe
trovando come trova un trovatore
che trova rime come il viaggiatore
trova la strada senza darsi un senso.
 
Crescerà il dubbio come tra le spighe
cresce l'erbaccia in un campo di grano
provare ad estirparlo adesso è vano
aspetterò che cresca mentre penso.
 
La verità scivola piano piano
tra i versi oscuri di un sentire denso.