Se si potesse credere,
si potesse vedere
l'alba di questa notte,
l'odore del mattino
nelle ore più nere,
se si potesse solo
vedere il tempo incedere
con gli occhi di un bambino
che si nutre di sguardi,
le benedette rotte
del vagare divino,
la danza della chiglia,
di una barca sul molo
pensando che riguardi
una vita a riposo
e a riparo! Se rotte
le convenzioni, il ruolo
che ci si dà si osasse
usare meraviglia!
Se solo si guardasse
il frutto dentro il seme,
il moto vorticoso
intorno al proprio asse
dei drammi quotidiani,
il vuoto parapiglia,
l'andirivieni ozioso,
e si riuscisse a scorgere
nascosto, ciò che preme,
di cui non ti puoi accorgere
se non hai un'altra vista!
Se questi sensi umani
si svegliassero al sorgere
in noi del vero senso,
spostandoci in estreme
regioni, su altri piani,
dove non c'è confine,
come se il mondo esista
per porgerci l'immenso!
Se si capisse infine,
chi sono, se non penso!