come un oracolo un oscuro oggetto
mostra una via d'opaca comprensione
un'utopia, una crudeltà di senso
l'ombra del diavolo taglia di netto
l'aria, adesso è vivido il male e il bene
dove d'odore ingombra confusione
si oscura ciò che dico e ciò che penso
nubi odorose di finta pioggia inietto
sotto la dura pelle e nelle vene
scorrono tumultuosi sangue e vino
gonfi d'odio e tannino nero e denso
dal tubo del camino della mente
come un diamante rosa già rinviene
l'aria gonfia di odori e da un tombino
salgono mostri in sfavillio malfermo
rigido il fisico nostro già risente
l'invio di poche briciole d'ormone
non serve più il comando da vicino
per fare sì che il mondo resti fermo
simbolo freddo di volontà vincente
l'oracolo fatato ripropone
la propria immagine sopra il mio schermo