non so, perché è materia da indovini,
cosa succederà se non si vede
niente, non ci sono angeli né santi,
niente, è come l'acqua quando inclini
un recipiente, scorre finché cede
una parete, così tutto scorre
all'interno dei prossimi confini
dentro l'invaso, nella propria sede.
stiamo scorrendo: inutili zavorre
diventano le idee e l'ispirazione,
diventa asperità la nostra fede,
il nostro cuore oggetto da riporre,
scaduto, vecchio, come una questione
da rimandare al fine settimana
a fine mese o fine anno, e corre,
corre così la nostra corrosione.
è l'ego che trionfa, la sovrana
centralità di parte, obtorto collo,
Ia sensazione che non hai il timone.
non è pressappochismo, non è umana
rassegnazione, è semplice controllo
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