Non ho più voglia di restare in gabbia
dove la falsità disperde il senso,
dove non so, non ho, ma do il mio assenso
tra una sedia e un divano.
Non ho più voglia, casomai ne abbia
avuta mai, di propalare incenso
su chi non cura il malato e in compenso
vuole curare il sano.
Non ho più voglia di diventare sabbia
in un sacchetto, ad arginare il mare
o migliorarmi fino a diventare
un capitale umano.
E urlerei, se soltanto questa rabbia
si potesse urlare.