voci, se ascolti narrano un cammino.
Lo strano scricchiolio dietro la porta
la goccia che tormenta il lavandino
il ticchettio incessante
dell'orologio appeso alla parete.
E sotto questa sorta
di musica, sussurra un comodino,
scoprendo intercapedini nascoste.
Celata dalle ante
dentro un armadio, una vecchia coperta
racconta la sua storia, come a un prete
si confessano merito e peccato.
Una stanza deserta
respira di paura, dove è assorta
l'imposta a canticchiare un motivetto.
Freme restando aperta
e cigola sui cardini la porta,
mentre riposa in pace nel cassetto
l'olio per ungerli dimenticato.
La casa e il suo dialetto,
l'intima verità di un dio incarnato.
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