corre un bambino, il volto illuminato
dal sole, e ride, e guarda l'orizzonte.
Scorre fulgida vita
negli occhi aperti ai fiori, ed estasiato
sussurra piano: io sono innocente.
Del cuore, della fronte,
del mondo azzurro rimane cosciente
in me la sua presenza divertita.
Ma non il puro senso del volere
oggi, che l'alba è un petalo di rosa
sfiorita ed appassita
e resta fragile persino il fiato,
che il tempo è il mio datore di lavoro,
mi muovono il dovere ed il piacere
e ignoro le mie impronte,
che il tempo è la mia casa è la mia sposa,
che fare è il mestiere
e canto solo in coro.
Quel bimbo è la mia fonte
d'ispirazione pura, è il mio tesoro
tempio d'una realtà meravigliosa.
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