lunedì 30 settembre 2013

Popoli, uomini e lingue

Popoli, uomini e lingue
d'altri prospettici luoghi
destano valvole e sfoghi
di una catena infinita

Oggi si mastica in vita
una risibile fretta
l'alba dell'io non aspetta
che cosa voglio nemmeno.

Corro, ma perdo terreno
dall'insondabile oggetto
che, per oscuro difetto
oggi non riesco a vedere.

Quindi, da molte frontiere
si ripresenta l'arcano,
voglio svelarno, ma frano
se l'affiorar mi distigue.

domenica 29 settembre 2013

Comandi

Chi non pensa d'esser privo
di visione spirituale,
riconosca, in quel che scrivo,
che è un comando di quel tale

che, lui solo, ci comanda,
chi non sa, e non ha saputo
certe cose si domanda
non è lui riconosciuto.

Siate quindi appassionati
del parlare santo e sano
ma non siano ostacolati
quelli che parlano strano

Tutto, invece, venga fatto
con disposizione buona
e secondo quanto adatto
a quel tipo di persona.

1 Corinzi 14-37-40

14:37ει τις δοκει προφητης ειναι η πνευματικος επιγινωσκετω α γραφω υμιν οτι  κυριου εστιν εντολη  
14:38ει δε τις αγνοει αγνοειται 
14:39ωστε αδελφοι μου ζηλουτε το προφητευειν και το λαλειν  μη κωλυετε γλωσσαις
14:40παντα δε ευσχημονως και κατα ταξιν γινεσθω

mercoledì 25 settembre 2013

Devo imparare

L'eco di onde del mare
sento, ma pure se sento
non mi sconvolge che il vento
freddo, che gela le mani.

L'ombra di trappole immani
che si intravede, tradisce
l'oscura mano che agisce
dietro quel velo sottile.

E poi, con fare gentile
ci fa incantare sul nulla
favola, storia fasulla
che ci incatena all'inedia.

E incatenato alla sedia
volgo lo sguardo all'esterno
dentro rimane l'inverno
gelido. Devo imparare.

martedì 24 settembre 2013

Viole

L'essere puro, l'essenza
della bellezza del sole
non mi rimanda parole
ma versi d'estro sicuro

Chi mi vuol bene mi vuole
ed io lo voglio, lo giuro
cambio da morbido a duro
sono chi più gli appartiene

Quello che senza quel muro
senza le infami catene
naturalmente si ottiene
diventa pura impotenza.

Se siamo viole, ci tiene
chi ci ha creati in coscienza
a darci un'appartenenza
alle piú fulgide aiuole.

lunedì 23 settembre 2013

Ditirambo

Ci limitiamo a ditirambi sterili,
illudono virtù e vizi precoci
e poi ci confondiamo, ed agli incroci
prendiamo vie sbagliate, e ci perdiamo.

E in questi scambi equivoci ed atroci,
ci trasportiamo tutto ciò che siamo
e ad una via diversa, a un altro ramo
serbiamo i nostri bei talenti strambi.

Quello che ieri amai, ed oggi amo
sono cose diverse, belle entrambi
ma quello che ero ieri, mai ci cambi
quello che oggi voglio, e i sogni veri.

Quindi questi feroci ditirambi
compongo, per dimenticare i seri
e ottusi annebbiamenti dei pensieri
e ripensare all'oggi, e alle sue voci.

venerdì 20 settembre 2013

Rintoccano

Rintoccano le note decisive
l'erba cattiva sa di fare male
e tu, a rimasticarla, sai se vale
la pena di lasciarla nelle gote

Ma se non cambi, resti tale e quale
se non le riempi, rimangono vuote
le tue capacità restando ignote
le vette del possibile, e t'arresti.

Soltanto se si vive la tua dote
il tuo bagaglio, ciò che tu potresti
che ancor non sei, ma desidereresti
si esplica, darà cellule attive.

Tu sei speciale, e speciale resti
incarni le passioni più reattive,
le spirito vuol giungere alle rive
di ciò che più retrivo e materiale

mercoledì 18 settembre 2013

Fronde

Il sacro ulivo ha dentro, nelle arterie
linfa vitale che scorre all'interno
rimane duro e ruvido all'esterno:
vuole esser morto, per sentirsi vivo.

E come le sue fronde dall'inverno
tornano rigogliose al caldo estivo,
così il pensiero è desto e decisivo
quando tempesta innalza le sue onde.

Questa temperie ed il cielo cattivo
provocano sgomento ma daltronde,
quelle domande a cui non si risponde
diventano penose e deleterie.

Il padreterno manda quelle sonde
che sfidano la pioggia e le intemperie
per rovistare nelle mie macerie
trovando ciò che resta in me di eterno.

lunedì 16 settembre 2013

Senza sale

Ci vuole un nuovo ordine, perfetto
ambiguo, polifonico del male
onnipresente, tragico, mondiale.

Adesso si cancellino i ricordi,
adesso si assicuri la totale
distruzione di regole e di accordi.

Si dia libero sfogo a quegli ingordi
che vogliono lucrare sulla pelle
di chi ha rispetto del particolare

Si facciano i debiti scongiuri
ma debiti si facciano, sicuri
che il debito è il cibo prediletto.

La terra non ha sale più, e gli oscuri
despotici tiranni dietro il setto
che ci separa dal veder diretto
ci rassicurano: questo è normale

domenica 15 settembre 2013

Volontà medicinali

Siate prudenti, dice la scadenza
di queste volontà medicinali.

Il compito è guarirci ma quei mali
di cui soffriamo sono indifferenti
ai nostri rimediucci e ai nostri strali.

Quei mali interni delle nostre menti
ci restano impalpabili e sfuggenti
come quell'inquietudine e quei crucci
di cui non si ha coscienza.

                                           Patimenti
che rendono malconci e debolucci,
nascosti molto bene nei cantucci
dimenticati dall'indifferenza
che ci fa tutti uguali.

                                  Negli astucci
dimensionati dalla nostra scienza
ci tocca entrare tutti, con o senza
lo spirito che rende spirituali.

giovedì 12 settembre 2013

Fare tardi

Ci rimettiamo in marcia solo adesso
l'ombra di ciò che siamo non ci accende
ma quando lavoriamo ci sorprende.

Facciamo tardi spesso, ci tradisce
l'ora che passa, che nessuno intende
il fremito lontano che colpisce.

Tardi diventa notte, ed esibisce
l'oscurità che tende ad esser nera
la cupa dissolvenza ammutolisce.

Tardi che è notte, e non è più sera
si scopre che non c'è più tempo, c'era
però il tempo finisce, troppo spesso.

Lui non ci attende, e adesso l'ansia impera
il gioco della fretta fa il suo ingresso
quando è già tardi per chieder permesso
di andarcene, togliendo queste tende.

mercoledì 11 settembre 2013

Siamo seri

Come in tutti i santi ambiti
che riuniscono gli accoliti
le consorti di quei reprobi
devon stare zitte e immobili,

il parlar non gli è concesso,
il parlar non gli si addice,
ma con fare sottomesso
stiano come legge dice

e oltretutto se l'apprendere
è nei loro desideri
al marito, a casa, chiedano
perché, in fondo, siamo seri,

che una donna in assemblea
parli, è molto vergognoso!
Ma davvero? Questa idea,
questo santo e vigoroso

bel discorso è roba vostra?
O è arrivato solamente,
a voialtri in bella mostra?
(perché io non ne so niente...)

1 Corinzi 14, 33b-36

14:33 b ως εν πασαις ταις εκκλησιαις των αγιων
14:34 αι γυναικες  εν ταις εκκλησιαις σιγατωσαν ου γαρ επιτρεπεται  αυταις λαλειν αλλα υποτασσεσθωσαν   καθως και ο νομος λεγει
14:35 ει δε τι μανθανειν μαθεῖν θελουσιν εν οικω τους ιδιους ανδρας επερωτατωσαν αισχρον γαρ εστιν γυναικι λαλειν  εν εκκλησια 
14:36 η αφ υμων ο λογος του θεου εξηλθεν η εις υμας μονους κατηντησεν

lunedì 9 settembre 2013

Arresta

Fate presto presto
l'ansia della sera
rende manifesto
quello che non c'era

Ora io mi appresto
(ma la vedo nera)
ad osare un gesto,
e dopo si spera.

che ci sia l'arresto
di questa atmosfera,
ma, se sono onesto,
non isso bandiera,
perché è troppo presto.

mercoledì 4 settembre 2013

Morsa (3)

Rimane la pienezza di ogni giorno
la pesantezza di sentirsi vivi
l'eterno imperturbabile ritorno
di pochi e striminziti palliativi
sui vivi non c'è infatti quello scorno
che c'è quando i pensieri son cattivi.

martedì 3 settembre 2013

Morsa (2)

Tutto ci sembra strano, sovraesposto
le nubi stanno in basso, e non in cielo,
l'anima è sottosopra, fuori posto
su tutto resta un impietoso velo

Pezzi di noi distanti mille miglia
vogliono ricondurci in quel contesto
da dove proveniamo, ma le ciglia
dei nostri occhi occupano il resto.

Occhi che guardano soltanto morti
riflessi di quel fuoco, che arde altrove
e morti aspettano d'esser risorti
col sole che risorge, ma oggi piove.

lunedì 2 settembre 2013

Morsa

Dove la verità ci porta a dire
che dove stiamo non è casa nostra
siamo costretti ancora nelle spire
della malignità che il mondo mostra

siamo diversi da come sentiamo
che siamo, siamo voci in una stanza
e non rendiamo onore a ciò che siamo
che questo mondo inverso ormai ci avanza,

adesso siamo interni al nostro indizio
ed annusiamo un'aria che non torna,
ed aspettiamo invano il nuovo inizio
restando in questa terra disadorna.

domenica 1 settembre 2013

La nota bianca

Fugge la nota bianca
nella radura
verso la meta stanca
cerca frescura
presso la corte incanta
per sé trascura
questa dimessa banca
che non si cura
d'essere solida dentro,
cambia argomento
sfiora soltanto il centro
del pentimento,
ride dimesso il nulla
l'aria è fasulla.