Ci rimettiamo in marcia solo adesso
l'ombra di ciò che siamo non ci accende
ma quando lavoriamo ci sorprende.
Facciamo tardi spesso, ci tradisce
l'ora che passa, che nessuno intende
il fremito lontano che colpisce.
Tardi diventa notte, ed esibisce
l'oscurità che tende ad esser nera
la cupa dissolvenza ammutolisce.
Tardi che è notte, e non è più sera
si scopre che non c'è più tempo, c'era
però il tempo finisce, troppo spesso.
Lui non ci attende, e adesso l'ansia impera
il gioco della fretta fa il suo ingresso
quando è già tardi per chieder permesso
di andarcene, togliendo queste tende.