prima di liberare l'orizzonte
mari di bronzo, facce cristalline
ho amato ad occhi chiusi, e a labbra mute
l'altro, l'ignoto che avevo di fronte
sordo alle disarmonie, ceco alle impronte
di chi prese la rosa e lasciò spine
e mi delusero opere compiute
senza sapere dov'era la vita
una sottile chiave arrugginita
fece di quella porta il mio confine
è qua così tra dubbi soggiornavo
in spazi e tempi stretti sulla vita come vecchi calzoni, era sparita
la metrica da musica e canzoni
si prese tutto quello che lasciavo
chi adesso muove i fili ora mi vesto
si orpelli degni di ogni uomo onesto
non ricordando più le mie opinioni
sono un fedele dell'amore schiavo
ecco dove ho smarrito il senso, e resto
nel mare fuso delle sensazioni