lunedì 27 agosto 2012

Satollo

Sono a tavola col te, demonio,
e ti vorrei parlare.
Ma c'è tanto da mangiare,
i miei piatti preferiti,
e più mangio più mi inviti
a strafogarmi.
Sei diabolico, non parli
ma fai sempre un sorrisetto.
Buono questo, che cos'è,
dopo c'è pure un dolcetto!
E parlare? Ancora niente.
Eccomi satollo,
barcollo ma non mollo
l'espressioni serie e segrete
che giungono e s'affacciano alla mente.
Adesso basta, sono pieno,
o come dicevo da bambino,
sono empio.
Bell'esempio che do,
col mio essere nervoso e disuguale!
Si, e' vero, non banale
ma pericoloso e brusco.
Ora basta, riconosco
che mi sfugge anche il controllo.
Son satollo. Adesso parlo.
Ma dov'è finito il diavolo?
E' finito dentro il tavolo.
E si è trasformato in tarlo.
(grazie a Davide).

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