Quando quel giorno, dopo aver bruciato
l'incenso al Dio che non mi può vedere,
fatto di chiodi e colla, fabbricato
per stare in suo potere,
quel giorno, dopo aver sacrificato
le mie inquietudini al Dio che non può
sentire suoni o odori,
assaporare o bere,
un brivido mi scuoterà, lo so,
e allora cercherò
nei suoni, nei colori,
nelle mie povere mani esitanti,
il Dio che non sta fuori,
il Dio che ho conosciuto
nei giorni del dolore,
il Dio dei poveri e degli amanti,
e se lo cercherò con tutto il cuore,
con tutta l'anima, coi pochi o i tanti
mezzi che ho ricevuto,
lo troverò, lo scoprirò, sarò
dove lui è, e muto,
mi inonderà di luce e di calore.
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