Non sono, sono estinto
e già di questa cosa
t'ho illuso, e infine vinto
con opera ingegnosa.
Tutto ti dico, vile,
come se stia mentendo:
strategico e sottile
è cosa vedo e intendo.
Onoro le domande
però, in continuazione
ti insinuo un dubbio grande,
ti mando in confusione.
Ed hai ora paura
scroprendo strato a strato
quella verità, dura,
che ti ho somministrato.
Io no, io so, io vedo
e tu non vedi niente
e sfrutto il tuo bel credo
bacato ed incosciente.
venerdì 31 gennaio 2014
giovedì 30 gennaio 2014
Vita
La vita, e parlano i fatti
risulta indigesta nel mentre
ci induce a riempirci quel ventre
che vita si chiama, difatti.
La vita non sazia, riempie
gli spazi, se non sai goderne
e infila cinquine e quaterne
in quello che c'è tra le tempie.
La vita non vive nel tempo
che passa, non è indifferente
a quello che vede e che sente
si riempie di sé nel frattempo.
martedì 28 gennaio 2014
Essere sire
Essere sire. Si, re!
Ecco che voglio, ma adesso
sono soltanto un riflesso
di cosa è bene per me.
Essere sire, non esso
di per se stesso, ma ardire
non sottomesso, capire
senza però un compromesso.
Essere sire ed ordire
quelle mie trame, perché
non c'è più niente, non c'è
cosa mi faccia pentire.
Ecco che voglio, ma adesso
sono soltanto un riflesso
di cosa è bene per me.
Essere sire, non esso
di per se stesso, ma ardire
non sottomesso, capire
senza però un compromesso.
Essere sire ed ordire
quelle mie trame, perché
non c'è più niente, non c'è
cosa mi faccia pentire.
domenica 26 gennaio 2014
Cicli
Siamo cicli di persone
proveniamo da due mondi
volti effimeri e profondi
di ben altra situazione.
Siamo volti che mettiamo
alle nostre anime in pena
ci va stretta questa arena
come dentro un tronco un ramo.
Siamo qui ed attaccati
a quest'ultima incombenza
moriremo pure senza
aver chiesto d'esser nati.
proveniamo da due mondi
volti effimeri e profondi
di ben altra situazione.
Siamo volti che mettiamo
alle nostre anime in pena
ci va stretta questa arena
come dentro un tronco un ramo.
Siamo qui ed attaccati
a quest'ultima incombenza
moriremo pure senza
aver chiesto d'esser nati.
giovedì 23 gennaio 2014
Finora
Rido dentro, fuori piango
mi costringo a digiunare
sono stanco, l'oro è fango
non approdo ad altro mare.
Sono un mero esecutore
di altrui angoscie e tare
un perenne osservatore
di dettagli, senza osare.
Brutta incomoda osservanza
d'altre altezze, quella mia
ma finora ho la mia stanza
e mi basta, ho fantasia.
mi costringo a digiunare
sono stanco, l'oro è fango
non approdo ad altro mare.
Sono un mero esecutore
di altrui angoscie e tare
un perenne osservatore
di dettagli, senza osare.
Brutta incomoda osservanza
d'altre altezze, quella mia
ma finora ho la mia stanza
e mi basta, ho fantasia.
martedì 21 gennaio 2014
Consumarsi
Mi consumo piano piano
piano piano io divento
cosa mangio, cosa invento
cosa prendo come arcano.
Mi consumo, ma so al volo
cosa chiedo a chi sa tutto
chiedo amore, chiedo frutto
io che seme sono solo.
Mi consumo, ma a durare
sia soltanto cosa valgo
mentre scendo, adesso salgo
vedo dubbi, chiaro appare.
piano piano io divento
cosa mangio, cosa invento
cosa prendo come arcano.
Mi consumo, ma so al volo
cosa chiedo a chi sa tutto
chiedo amore, chiedo frutto
io che seme sono solo.
Mi consumo, ma a durare
sia soltanto cosa valgo
mentre scendo, adesso salgo
vedo dubbi, chiaro appare.
lunedì 20 gennaio 2014
L'ingorgo
Uno, un altro, un altro ancora
vita, morte, impegno, resa
quiete immensa, o strasonora
confusione, spenta o accesa.
Luce scarna, luce intensa
bella idea, idea balzana
vita rada, vita densa
strada erta, strada piana.
Uno, un altro, altri ed oltre
non già essere, durare
superare questa coltre,
questo ingorgo, e evaporare.
vita, morte, impegno, resa
quiete immensa, o strasonora
confusione, spenta o accesa.
Luce scarna, luce intensa
bella idea, idea balzana
vita rada, vita densa
strada erta, strada piana.
Uno, un altro, altri ed oltre
non già essere, durare
superare questa coltre,
questo ingorgo, e evaporare.
venerdì 17 gennaio 2014
Rifarci la rima
La rima ci manca, nel rivolo
umano, nel mondo che ho attorno
ripieno di incastri ed equivoci
in cui mi arrovello e mi scorno.
Non c'è solo buono o cattivo,
nè c'è solo andata e ritorno
non c'è solo attivo o passivo,
né solo pietanza o contorno,
ma c'è un'altro modo, ci arrivo
soltanto se ci faccio intorno
la rima, e il verso che scrivo
mi genera il ritmo, il ritorno,
la terra mi gira, e io vivo
guardando l'aurora ogni giorno.
umano, nel mondo che ho attorno
ripieno di incastri ed equivoci
in cui mi arrovello e mi scorno.
Non c'è solo buono o cattivo,
nè c'è solo andata e ritorno
non c'è solo attivo o passivo,
né solo pietanza o contorno,
ma c'è un'altro modo, ci arrivo
soltanto se ci faccio intorno
la rima, e il verso che scrivo
mi genera il ritmo, il ritorno,
la terra mi gira, e io vivo
guardando l'aurora ogni giorno.
giovedì 16 gennaio 2014
Farci la rima
Non importa se è vero
che se vero non fosse
quel che è giunto è sincero,
le parole, le mosse
la visione, il parlare
tutto è vero, se vedi
oltre quello che appare
e anche se non ci credi
quel che è giunto ti prende
se non prendi lui prima
come il verso si offende
se non ci fai la rima.
che se vero non fosse
quel che è giunto è sincero,
le parole, le mosse
la visione, il parlare
tutto è vero, se vedi
oltre quello che appare
e anche se non ci credi
quel che è giunto ti prende
se non prendi lui prima
come il verso si offende
se non ci fai la rima.
martedì 14 gennaio 2014
Entro e non oltre
Sono altrove, non riesco ad uscire
me ne sto rintanato qui dentro
senza udire, capire o sentire
nel mio ambire mi incastro e mi accentro
sono in forse, tra il dire e non dire
e il fluire, e fluendo subentro
al mancato apparire del sire
che dovrebbe apparire nel centro.
Più son dentro, più sento acuire
le ferite che ho in corpo e mi addentro
mentre fuori si stringon le spire
della terra, non ho baricentro
quindi striscio, ma sta per finire
il mio tempo, non oltre, ma entro.
lunedì 13 gennaio 2014
Sintesi
Tutti, ognuno, io soltanto
uno, tanti, tutti, ognuno
alternando il riso e il pianto
l'indiscreto e l'opportuno
abbuffandosi, ogni tanto
poi rimettersi a digiuno
umiliarsi, poi con vanto
star con tutti e con nessuno,
brutto, bello, altrove, accanto
vero, falso, chiaro, bruno,
io li indosso, come un guanto,
lati opposti in me raduno
ma per diventare santo
devo diventare uno.
venerdì 10 gennaio 2014
Sentore
Il dio di me stesso mi chiama
ne seguo col fiuto l'odore,
ne vedo soltanto la trama
soltanto il sottile sentore.
Quell'aria conosco, è di casa
da dentro si sente il suo suono
la mente ne è tutta pervasa,
ma io non capisco chi sono.
Mi perito d'esser assente
a questa mia chiama, non vedo
chi bussa dall'alto, suadente
e vuole imbastire il mio credo.
Io credo, io sono, io ho visto
io penso, io vivo, io sento,
io regno, io sogno, resisto
io viaggio, io resto, io tento.
giovedì 9 gennaio 2014
Incomprensibilmente
Incomprensibilmente
raggiungo altre persone
per questo, la mia mente
si astrae, per l'occasione.
Ma, inesorabilmente,
dirigo in direzione
dal qui verso il presente,
che è un'allucinazione,
che, presumibilmente
ho visto, ma a ragione
non presto fede, e assente
mi accingo a dire "azione!"
Ma l'atto è apparente,
è solo un illusione.
raggiungo altre persone
per questo, la mia mente
si astrae, per l'occasione.
Ma, inesorabilmente,
dirigo in direzione
dal qui verso il presente,
che è un'allucinazione,
che, presumibilmente
ho visto, ma a ragione
non presto fede, e assente
mi accingo a dire "azione!"
Ma l'atto è apparente,
è solo un illusione.
mercoledì 8 gennaio 2014
La primula
Adesso, invece, il santissimo
l'essere puro d'amore
si ridestò dalla gelida
notte di chi è nel torpore
primo, primizia, primato
di quelli che s'assopirono
e anche tributo pagato
per un diverso respiro.
Quindi siccome attraverso
umano morte, ritrovo
mediante umano l'inverso:
si alzano i morti di nuovo.
Come difatti nel tipico
uomo, noi tutti si muore,
tutti la vita ricevono
nell'uomo puro d'amore
Ma per ognuno c'è un ordine
la propria tassonomia,
primo la splendida primula
verso di ogni poesia
di ogni canzone la musica,
poi chi conosce il suo canto
chi è di quell'essere splendido
dentro il suo esserci accanto.
1 Corinzi 15, 20-23
15:20 νυνι δε χριστος εγηγερται εκ νεκρων απαρχη των κεκοιμημενων
15:21 επειδη γαρ δι ανθρωπου θανατος και δι ανθρωπου αναστασις νεκρων
15:22 ωσπερ γαρ εν τω αδαμ παντες αποθνησκουσιν ουτως και εν τω χριστω παντες ζωοποιηθησονται
15:23 εκαστος δε εν τω ιδιω ταγματι απαρχη χριστος επειτα οι του χριστου εν τη παρουσια αυτου
l'essere puro d'amore
si ridestò dalla gelida
notte di chi è nel torpore
primo, primizia, primato
di quelli che s'assopirono
e anche tributo pagato
per un diverso respiro.
Quindi siccome attraverso
umano morte, ritrovo
mediante umano l'inverso:
si alzano i morti di nuovo.
Come difatti nel tipico
uomo, noi tutti si muore,
tutti la vita ricevono
nell'uomo puro d'amore
Ma per ognuno c'è un ordine
la propria tassonomia,
primo la splendida primula
verso di ogni poesia
di ogni canzone la musica,
poi chi conosce il suo canto
chi è di quell'essere splendido
dentro il suo esserci accanto.
1 Corinzi 15, 20-23
15:20 νυνι δε χριστος εγηγερται εκ νεκρων απαρχη των κεκοιμημενων
15:21 επειδη γαρ δι ανθρωπου θανατος και δι ανθρωπου αναστασις νεκρων
15:22 ωσπερ γαρ εν τω αδαμ παντες αποθνησκουσιν ουτως και εν τω χριστω παντες ζωοποιηθησονται
15:23 εκαστος δε εν τω ιδιω ταγματι απαρχη χριστος επειτα οι του χριστου εν τη παρουσια αυτου
venerdì 3 gennaio 2014
La vita non è addome
Dimmi, tu che ti muovi
sulle altezze celesti
dimmi, cos'è la vita?
La vita non è addome!
Se cerchi, non la trovi
se trovi, troveresti
l'amore, che ti invita!
Dimmi, dimmi tu come
questo amore poi covi
sotto i relitti resti
di questa via smarrita?
L'amore cova, eccome
rimane, dietro i rovi
che crescono, infesti
sopra la parte ardita
che celebra il tuo nome!
sulle altezze celesti
dimmi, cos'è la vita?
La vita non è addome!
Se cerchi, non la trovi
se trovi, troveresti
l'amore, che ti invita!
Dimmi, dimmi tu come
questo amore poi covi
sotto i relitti resti
di questa via smarrita?
L'amore cova, eccome
rimane, dietro i rovi
che crescono, infesti
sopra la parte ardita
che celebra il tuo nome!
giovedì 2 gennaio 2014
Raso raso
Io non mi faso
l'ora è opprimente
tutto è pervaso
d'ombra silente
che, se mi baso
sull'evidente,
ci offre un invaso
liberamente.
Ma, sotto il naso
lascia abilmente
l'io raso raso
e non consente
(nulla è per caso)
d'essere niente.
l'ora è opprimente
tutto è pervaso
d'ombra silente
che, se mi baso
sull'evidente,
ci offre un invaso
liberamente.
Ma, sotto il naso
lascia abilmente
l'io raso raso
e non consente
(nulla è per caso)
d'essere niente.
Iscriviti a:
Post (Atom)