Uno un'altro, un'altro ancora
quando tutto, quando niente,
la mia testa sogna e ignora
cosa salta nella mente.
Tutto e subito, ma intanto
niente e tardi, o mai, e assente
cosa sei e resta accanto
quella nera sensazione
che ti ammanta del suo manto.
Ecco, vedo la questione
che non campa e che non muore,
ma son fermo, mi si oppone
il mio stesso e ottuso onore.
Vedo, sento, ma non parlo
sento pure l'acre odore.
Nella testa rode un tarlo
ma perché perché perché,
soffro, ma di eliminarlo
non mi perito, non c'è
oltre me chi ci lavora
e ne osservo dentro me
uno, un'altro, un'altro ancora.
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