sulle incipriate cime del non senso
dove non conta più quello che penso
e la modernità ha la sua dimora
tutto svanisce e nasce di ora in ora
e si sparge nell'aria come incenso
di cui senti l'odore, non il senso
lasciandoti un'idea che non colora
e quando si capisce che è follia
si legge tra le righe, si intuisce
quando il ricordo affiora, allora frani
ti sfugge come sabbia tra le mani
e ti convinci che tutto finisce
per essere soltanto fantasia
occhi, orecchie, naso, bocca, pelle
sulla realtà di un interesse umano
sentono scendere sul monte arcano
neve e coriandoli fatti di stelle
in ognuno c'è l'eco di un ribelle
che grida forte io non vivo invano
mentre si posa piano piano piano
si scioglie e ride, ride a crepapelle
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