d'una soltanto, e non la più importante.
Senza tempo di vivono i discorsi,
senza parole, senza anestesie,
ti svegli e giri il mondo per un po'
quando ti turba l'attimo, l'istante.
Una chiarezza scevra da rimorsi
si insinua nelle vie
di quel mattino, avvolta in un "non so".
Ma d'una sola ci si può fidare
non quella che viene dalle mie
solite attese, solite sciagure,
ma l'altra, più distante.
Così, corsi e ricorsi
a miei soliti discorsi e paure,
prima di arrendermi allo stupore vuoto.
Nulla può mai frapporsi
fra l'energia del fuoco e il terremoto,
fra il vento e il polline nella pianura,
fra il fiume della vita ed il suo mare.
E avvolto nell'ignoto
c'è un fiore che si apre e poi scompare.