venerdì 22 febbraio 2013

Il frutto

Sembra finzione la dura realtà
e non lascia speranza.
Anche se sembra non è verità
questo nuovo che avanza.

Ottimi spasimi, mezze virtù
ma di veri valori
non ce n'è punto, son tutte tribù
di ben pessimi attori.

Breve speranza, non trovi quaggiù
chi ti guidi nel mondo
solo cronisti con naso all'insù
ma nessuno profondo.

Ora è silenzio quest'alba del sé,
l'ululare del vuoto
chiede perché, ma perché, ma perché
come un eco remoto.

Dubbi, domande scottanti, falò
che non bruciano invano
spiriti, intenti, bisogni, però
resta intatto l'arcano.

Ma cosa sei vanità, vanità
vanità che sei tutto?
Sogni, sospiri, bellezza, bontà
e portare il mio frutto.