La notte è ancora fonda nel paese
dove comanda chi si cela, e allora
leggo le imprese di chi sta nella banda
da quello che colora a luci accese.
Ma chi non sbanda, chi converge, ignora,
resta alle prese con quella domanda,
solo l'aurora, sfama le sue attese
e quindi la rimanda, di ora in ora.
Ma a me è palese, cosa sarebbe scandalo
agli occhi di chi onora le fragranze
che son sottese a questa vita blanda
per me sono distanze, e tracotanze
martedì 29 aprile 2014
domenica 27 aprile 2014
Per i morti
Ed infatti che otterranno
quelli che son battezzati?
Per i morti? Cosa fanno?
Se quei morti, disgraziati
non risorgono per niente,
si battezzano per loro?
Perché, noi, continuamente
ci mettiamo, per lavoro
in pericolo, e ogni ora,
ogni giorno, muoio, eccome,
giuro, solo, perché ora
vi ho fratelli, in quel nome
di colui che ci è padrone .
Se, ad Efeso, racconto,
che ho affrontato anche il leone
cosa ne ho per tornaconto?
Che, se i morti non risorgono
abbuffiamoci e beviamo
perché infatti è inevitabile
che domani morti siamo.
1 Corinzi 15- 29-32
15:29επει τι ποιησουσιν οι βαπτιζομενοι υπερ των νεκρων ει ολως νεκροι ουκεγειρονται τι και βαπτιζονται υπερ αυτων
15:30τι και ημεις κινδυνευομεν πασανωραν
15:31καθ ημεραν αποθνησκω νη την υμετεραν καυχησιν αδελφοι ην εχω ενχριστω ιησου τω κυριω ημων
15:32ει κατα ανθρωπον εθηριομαχησα εν εφεσω τι μοιτο οφελος ει νεκροι ουκ εγειρονται φαγωμεν και πιωμεν αυριον γαραποθνησκομεν
quelli che son battezzati?
Per i morti? Cosa fanno?
Se quei morti, disgraziati
non risorgono per niente,
si battezzano per loro?
Perché, noi, continuamente
ci mettiamo, per lavoro
in pericolo, e ogni ora,
ogni giorno, muoio, eccome,
giuro, solo, perché ora
vi ho fratelli, in quel nome
di colui che ci è padrone .
Se, ad Efeso, racconto,
che ho affrontato anche il leone
cosa ne ho per tornaconto?
Che, se i morti non risorgono
abbuffiamoci e beviamo
perché infatti è inevitabile
che domani morti siamo.
1 Corinzi 15- 29-32
15:29επει τι ποιησουσιν οι βαπτιζομενοι υπερ των νεκρων ει ολως νεκροι ουκεγειρονται τι και βαπτιζονται υπερ αυτων
15:30τι και ημεις κινδυνευομεν πασανωραν
15:31καθ ημεραν αποθνησκω νη την υμετεραν καυχησιν αδελφοι ην εχω ενχριστω ιησου τω κυριω ημων
15:32ει κατα ανθρωπον εθηριομαχησα εν εφεσω τι μοιτο οφελος ει νεκροι ουκ εγειρονται φαγωμεν και πιωμεν αυριον γαραποθνησκομεν
mercoledì 23 aprile 2014
Voglie
Voglio una fila di rose e viole
pallide e spente, che, nelle aiole
della mia mente, nessun coglie,
nessuno sente, restano spoglie,
in abbandono: son le mie voglie,
sono chi sono e in me raduno,
portando in dono uno nessuno
o centomila, e come ognuno
la lista stila di cosa vuole,
voglio una fila di rose e viole.
pallide e spente, che, nelle aiole
della mia mente, nessun coglie,
nessuno sente, restano spoglie,
in abbandono: son le mie voglie,
sono chi sono e in me raduno,
portando in dono uno nessuno
o centomila, e come ognuno
la lista stila di cosa vuole,
voglio una fila di rose e viole.
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martedì 22 aprile 2014
Altre verità
Il manifesto di questo stato informe
in cui versiamo, causa nostra assenza
è la palese lontananza, enorme
dalla realtà reale, dalla scienza.
Le verità sotteseci da questo
mare d'inciviltà, in cui viviamo
son solo orme che sanno d'incesto
di una presenza oscura che ignoriamo.
E' l'io che dorme, mentre sta alle prese
con l'ultima credenza, o l'aldilà,
e col pretesto che chi amò lo chiese
abbocca all'amo d'altre verità.
in cui versiamo, causa nostra assenza
è la palese lontananza, enorme
dalla realtà reale, dalla scienza.
Le verità sotteseci da questo
mare d'inciviltà, in cui viviamo
son solo orme che sanno d'incesto
di una presenza oscura che ignoriamo.
E' l'io che dorme, mentre sta alle prese
con l'ultima credenza, o l'aldilà,
e col pretesto che chi amò lo chiese
abbocca all'amo d'altre verità.
lunedì 21 aprile 2014
Aspettando
L'io galleggia, reso eterno
da una scheggia del quaderno squadernato.
Nell'inverno sono nato
aspettando, abbandonato
fino a quando primavera
giunga osando render vera la mia storia.
Dove c'era la memoria
di una reggia, di una gloria,
l'io galleggia, reso eterno
da una scheggia del quaderno squadernato.
da una scheggia del quaderno squadernato.
Nell'inverno sono nato
aspettando, abbandonato
fino a quando primavera
giunga osando render vera la mia storia.
Dove c'era la memoria
di una reggia, di una gloria,
l'io galleggia, reso eterno
da una scheggia del quaderno squadernato.
giovedì 17 aprile 2014
Ozio
E' come se ti fossi addormentato
nella foresta e adesso la “natura”
attorno ti ha già scorto, ed integrato.
Foresta sei adesso, e, stralunato
diventi immanifesto, e si fa dura
quando la luna splende sul creato.
Rinato, sogni e chiedi "Cosa oscura
il sole adesso?". Ti risponde il prato:
"Il sole non è più, ci fa paura,
il vuoto ci comanda e rassicura
ci rende timorosi, e in questo stato
di noi così si prende gioco e cura".
La notte è lunga, e non hai premura
di ridestarti, adesso che sei nato.
ispirato da
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2014/04/lorientamento-verso-casa.html
nella foresta e adesso la “natura”
attorno ti ha già scorto, ed integrato.
Foresta sei adesso, e, stralunato
diventi immanifesto, e si fa dura
quando la luna splende sul creato.
Rinato, sogni e chiedi "Cosa oscura
il sole adesso?". Ti risponde il prato:
"Il sole non è più, ci fa paura,
il vuoto ci comanda e rassicura
ci rende timorosi, e in questo stato
di noi così si prende gioco e cura".
La notte è lunga, e non hai premura
di ridestarti, adesso che sei nato.
ispirato da
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2014/04/lorientamento-verso-casa.html
martedì 15 aprile 2014
Liberi
Liberi, veramente, noi non siamo
se libertà vuol dire sentimenti
liberi, senza sforzi e infingimenti
puri, laddove l'estro è il sol richiamo.
Liberi, sinceramente, e senza accenti
di malintesi, liberi contiamo
soltanto le ossa, scarse, che mettiamo
insieme in quanto meri enti viventi.
Liberi, ma liberamente assenti
dalle rozze fandonie che diciamo
dai capi logori che rimettiamo
quand'essere sa già di patimenti.
Liberi sol di immaginarci tali
oppure di tagliarci via le ali.
se libertà vuol dire sentimenti
liberi, senza sforzi e infingimenti
puri, laddove l'estro è il sol richiamo.
Liberi, sinceramente, e senza accenti
di malintesi, liberi contiamo
soltanto le ossa, scarse, che mettiamo
insieme in quanto meri enti viventi.
Liberi, ma liberamente assenti
dalle rozze fandonie che diciamo
dai capi logori che rimettiamo
quand'essere sa già di patimenti.
Liberi sol di immaginarci tali
oppure di tagliarci via le ali.
domenica 13 aprile 2014
Lavacro
Tutto, infinitamente resta intatto
lungo le sponde eterne del pensiero
nel fiume lentamente sogno e spero
di questo scorrere son stupefatto.
Ma poi ne prendo atto, e quando occorre
quello che è nero, bianco ridiventa
bagnato dalle onde si addormenta
l'amaro della vita, e tutto scorre.
Come una torre, chi l'ha costruita
non rappresenta più, così daltronde
quello che ero spesso si confonde
con ciò che ho fatto, che ora ha una sua vita.
lungo le sponde eterne del pensiero
nel fiume lentamente sogno e spero
di questo scorrere son stupefatto.
Ma poi ne prendo atto, e quando occorre
quello che è nero, bianco ridiventa
bagnato dalle onde si addormenta
l'amaro della vita, e tutto scorre.
Come una torre, chi l'ha costruita
non rappresenta più, così daltronde
quello che ero spesso si confonde
con ciò che ho fatto, che ora ha una sua vita.
venerdì 11 aprile 2014
La notte del pensiero
Non sembra neanche vero il vero amore
se un aspro odore avvolge il mondo intero
quando grigio è il colore in cielo e nero
il sordo tribolare della notte.
Il non pensare rende prigioniero
nel buio menzognero il mio parlare
senza nessun pensiero posso stare
per ore e ore a dirne crude e cotte.
ma ciò che il cuore vuole raccontare
non è vuoto ritmare sognatore
e neanche un risuonare del rumore
ma luci nel sentiero ininterrotte.
se un aspro odore avvolge il mondo intero
quando grigio è il colore in cielo e nero
il sordo tribolare della notte.
Il non pensare rende prigioniero
nel buio menzognero il mio parlare
senza nessun pensiero posso stare
per ore e ore a dirne crude e cotte.
ma ciò che il cuore vuole raccontare
non è vuoto ritmare sognatore
e neanche un risuonare del rumore
ma luci nel sentiero ininterrotte.
mercoledì 9 aprile 2014
Droghe pesanti
Eccoci a fumarci ancora intera
questa atmosfera insalubre, condita
per l'occasione con una sincera
visione delle cose un po' sbiadita.
Da quella primordiale primavera
sembra la sola alternativa uscita
un trip scontato, anche se legge impera
e questa dose non è consentita.
Succede sempre, che, in qualche maniera
tutto è annullato ma io, cosa ardita,
mi fumo nuove storie, è vita vera
e aspiro sempre tutto, a calamita,
sono strafatto, e l'anima mia spera
di respirare spirito di vita.
liberamente ispirato da
http://sacroprofanosacro. blogspot.com/2014/04/enjoy. html?showComment= 1396908491843# c2875790658495123342
questa atmosfera insalubre, condita
per l'occasione con una sincera
visione delle cose un po' sbiadita.
Da quella primordiale primavera
sembra la sola alternativa uscita
un trip scontato, anche se legge impera
e questa dose non è consentita.
Succede sempre, che, in qualche maniera
tutto è annullato ma io, cosa ardita,
mi fumo nuove storie, è vita vera
e aspiro sempre tutto, a calamita,
sono strafatto, e l'anima mia spera
di respirare spirito di vita.
liberamente ispirato da
http://sacroprofanosacro.
martedì 8 aprile 2014
Il rito
Si cammina senza senso
più ci penso più scompare
cosa fare, dove andare
si avvicina fumo denso.
Ci si inchina, il fumo è incenso
e l'immenso e sacro rito
è impartito a chi ha l'invito.
Chi è propenso da l'assenso.
Sull'altare, su in collina
si cucina, il fumo è intenso
ora il mito ricompare
so imparare, ora ho capito.
più ci penso più scompare
cosa fare, dove andare
si avvicina fumo denso.
Ci si inchina, il fumo è incenso
e l'immenso e sacro rito
è impartito a chi ha l'invito.
Chi è propenso da l'assenso.
Sull'altare, su in collina
si cucina, il fumo è intenso
ora il mito ricompare
so imparare, ora ho capito.
domenica 6 aprile 2014
La gabbia
Ci contiene una serie inconsistente
di regole, indirizzi, leggi e norme
che, con segnali volti al subcosciente,
forma la recinzione di un enorme
gabbia, in cui la massa indifferente
resta, sicura e ignava mentre torme
di disperati intanto sono intente
a delinearne il volto ancora informe.
La gabbia ci contiene, e nella mente,
ridotta a un ricettacolo di forme,
notizie e informazioni informi e spente
risvegliano i pensieri, e intanto dorme
il nostro vero essere cosciente,
Se vuoi vederla, seguine le orme.
di regole, indirizzi, leggi e norme
che, con segnali volti al subcosciente,
forma la recinzione di un enorme
gabbia, in cui la massa indifferente
resta, sicura e ignava mentre torme
di disperati intanto sono intente
a delinearne il volto ancora informe.
La gabbia ci contiene, e nella mente,
ridotta a un ricettacolo di forme,
notizie e informazioni informi e spente
risvegliano i pensieri, e intanto dorme
il nostro vero essere cosciente,
Se vuoi vederla, seguine le orme.
venerdì 4 aprile 2014
Questioni prime
Chi c'è dietro la faccia del regime,
l'ottusità apparente che ci indigna
che genera scompiglio, che ci opprime,
ci infesta come inutile gramigna?
Queste questioni cosidette prime,
spesso son poste da quella maligna
mano, che nodi che non puoi derimere
annoda intorno a te, con forza e tigna.
Così, la vera essenza non si esprime,
come uva resta, incolta, nella vigna
rimane su quei tralci e si deprime
non fa più vino, e l'anima benigna
ci si appassisce e resta senza rime,
restando solo prosa altera e arcigna.
martedì 1 aprile 2014
Ricordanze
Siamo creati uguali, almeno sembra
diversi solo d'abito e di ombra
scuri, slavati o bianchi come l'ambra.
Con ali delle quali fare senza
così che non voliamo e in lontananza
l'eco di voli astrali in testa ronza.
Ci restano soltanto, inavvertite
memorie d'aldilà dimenticate
strani profumi e ricordanze liete.
Ed occhi chiusi all'alba, e spalancati
verso la nebbia, e gli abiti cuciti
con l'ago e filo di leggi e divieti.
diversi solo d'abito e di ombra
scuri, slavati o bianchi come l'ambra.
Con ali delle quali fare senza
così che non voliamo e in lontananza
l'eco di voli astrali in testa ronza.
Ci restano soltanto, inavvertite
memorie d'aldilà dimenticate
strani profumi e ricordanze liete.
Ed occhi chiusi all'alba, e spalancati
verso la nebbia, e gli abiti cuciti
con l'ago e filo di leggi e divieti.
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