Siamo pedine di un immenso gioco
che non giochiamo noi, ed è evidente
quanto l'assurdità che abbiamo intorno.
Cenere diventiamo a poco a poco
cenere e fumo inesorabilmente
come legna da ardere nel forno.
Se solo ci accorgessimo che il suono
del vento non dimentica e non mente
ci potremmo ricordare di quel giorno.
Ma chi ci tiene qui, è troppo buono
per lasciarci giocare con il fuoco
e ci protegge, mettendo tutto attorno
al sacro penetrale, al sacro trono
una nebbia di quasi e pressapoco.
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