a te rivolgo queste poche rime
a te, re degli abissi e delle cime
dirigo l'attenzione e la mia attesa
quando i miei niente sfiorano il tuo tutto
svanisce la realtà che esalta e opprime
e un soffio fragilissimo si esprime
come una brezza sulla brace accesa
musica in cielo, in terra e dappertutto,
nelle profondità di un'incertezza,
nelle incoerenti notti a mezza altezza,
nei miei pensieri che non hanno presa
fiamma, foresta vergine, costrutto
di pace solidissima, dolcezza,
rendimi degno della tua carezza
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