dove riposa il giglio addormentato
vive la mia natura, su quel prato
si ritrovano a turno il sole e l'ombra.
Si sente il vento, con le sue folate
si sente il fresco ridere dell'erba
la tenerezza dell'essere acerba
l'intensità del timo profumato.
Un candido torpore su incantate
sonorità ronzanti e la penombra
si affacciano, l'altura non è sgombra
per cogliere quel che la vita serba.
Un gregge resta a pascere nell'erba
accanto a margherite abbandonate.
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