nel cuore, ma più spesso io non c'entro
con quel che sono, che mi brucia dentro
il fuoco di una luce di tungsteno.
Non c'entro, e perlopiù neanche mi invidio
non ho presente cosa ci sia al centro
e vivo ai margini del più e del meno.
Riluce e si colora come iridio
l'essenza, se da dentro me l'irradio
fuori di me come l'arcobaleno.
C'è chi l'accoglie e a chi può dar fastidio,
ma irriducibile come allo stadio
di puro e inossidabile palladio
resiste indomita a ogni veleno.
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