Troppo, troppo distacco, troppo iato
tra ciò che non è ancora nel sentire
e ciò che resta immerso nelle spire
del vivere nel gorgo dei pensieri.
Troppo distacco, verbo, troppo fiato
troppe perlustrazioni, troppo agire
avverso, dove il senso è come ieri
Serve donarsi come un condannato
a credersi, a destare compromessi
con i tanti e l'uno, il monte e i suoi sentieri.
Serve l'utilità d'essere nato,
d'essere l'essere, che è i suoi riflessi,
le sfumature, gli annessi e connessi,
la luce e l'ombra, il vero e i suoi misteri.
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