domenica 8 aprile 2018

Nubi e sole

Un eterno rincorrersi di nubi
dipinge il mio orizzonte.

Sorge per tutti il sole, ma a me piace
l'odore della pioggia la mattina:
quanto quel pianto rubi
gli lasci con le dita le tue impronte.

S'apre uno squarcio in cielo, e senti subito 
un piccolo frammento di una pace
a cui il mondo si inchina.

Basta volerlo e mettersi di fronte
le proprie debolezze da incapace
e dirsi apertamente
che meglio di così non scalda il sole.

Tutta la mia malata medicina
non serve che a creare malattia,
un medico e un paziente.

Voglio essere risposta genuina
che la pazienza ha un limite, e umilmente
parlare solo con le sue parole
seguendo la sua via.

Mi ispiri sempre il vento la poesia
soffiando dove vuole. 

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