Dall'alto in basso, il mondo sembra fermo,
attraversato d'odio quotidiano,
da un incalzante assurdo, da inumano
sogno farneticante all'imbrunire.
Dal basso in alto, il mondo è un grande infermo,
un doloroso fremito, un lamento,
memoria ritrovata di un arcano
che dorme arrotolato nelle spire.
E afferro solo quando non affermo
l'idea che il mondo è fervido fermento,
forza che sferza il cielo, il firmamento,
che il mondo è mondo, tutto da scoprire.
Mi illumino così come uno schermo,
fenotipo del dire senza dire.
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