Le mani su un diario di quei giorni,
dove prima sognai, e dopo scrissi
canti di lotta e di fatica, vissi
dove il pensiero è gabbia della mente.
La vita non ricircola, i ritorni
al punto di partenza sono ellissi,
rivoluzioni entro limiti fissi
di regole che giungono dal niente.
Quei giorni avevano vaghi contorni
quei giorni c'era il mondo a casa mia,
volti su schermi, angoscia, nostalgia
di tempo, d'aria, di spazio, di gente.
Non credo a arcobaleni né a unicorni,
tutto andrà come andrà, sia come sia.
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