La penna scorre sul deserto bianco,
e scrive le sue rime e le sue idee,
non c'entro io, ma c'entrano maree
di sogni, di fragranze e di parole.
Getta il suo inchiostro vivo, ed io arranco
per starle dietro, e inventa gigli e altee,
e rose, e margherite ed azalee,
dov'è più arido tratteggia aiuole.
E mentre scrive mi metto al suo fianco,
e il blu si spezza in cielo cristallino,
pieno di luci e sogni di un bambino,
che come il vento soffia dove vuole.
Si ferma, sento il mondo più vicino
e mi concedo un po' di questo sole.
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