mercoledì 5 marzo 2014

Stolidi

Vedo soltanto la stolida
gente, e i tanti invisibili
fili con cui la conducono
verso l'amor catatonico.

Stolida gente, le arcaiche
forme del nostro conoscere
più non ricorda, e dimentica
che la metà è cosa valida
più dell'intero, pazzoidi.

Stolida gente, si adopera,
per correr dietro al superfluo
quando la malva e l'asfòdelo
possono darle in un attimo
quello che il mondo di plastica
non le darà in molti secoli.

Stolida gente, non esita
a costruirsi ipotetiche
vie spirituali, senz'anima
o a farsi calcoli inutili
su chi comandi, tra i popoli,
e arrovellarsi lo stomaco
su come il mondo sia arido.

Stolida gente, io medito
d'essere altro ed andarmene,
io mi dissocio dal putrido
modo infruttuoso di vivere
in cui viviamo, godendoci
solo la vista di un monitor
dentro la rete che intessono
uomini che non esistono.

ispirato da:
Le opere e i giorni - 40-41
νήπιοι, οὐδὲ ἴσασιν ὅσωι πλέον ἥμισυ παντὸς
οὐδ’ ὅσον ἐν μαλάχηι τε καὶ ἀσφοδέλωι μέγ’ ὄνειαρ.

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