Di tenebra è la notte:
nel buio si rincorrono domande
e voci ininterrotte,
e astrusi suoni e grande
tremore di battaglie, artigli e lotte.
La luce che si espande
dentro rimane chiusa, e non compresa.
Terribile è la notte
e qualche luce rimanendo accesa
non genera che idee vaghe e corrotte.
Cessate ogni pretesa,
e navigate a vista, il mondo è vasto
mollateci la presa
e quel che vi è rimasto
sussura quella voce malintesa,
la vita è questo impasto
di istinti, di ideali e d'apparenze.
Cessata ogni pretesa
ci restano le soltanto le incombenze
e tutto resta vago, nell'attesa.
La notte sa di assenze
e si inabissa buia ed indigesta.
Le nostre pertinenze,
lo spazio che ci resta
per essere le nostre vere essenze
è preso dalla voce immanifesta
che ci blandisce ma ci vuole schiavi.
Non vedo quelle assenze
e della porta non ho più le chiavi
rimaste come vaghe evanescenze.
Le idee si sono rotte
e noi malati gravi
ci intratteniamo. Tenera è la notte.
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