del non sentire, del dimenticare.
Non detti, pie esclusioni, motti muti,
licenze dal poetico, grottesche
ricostruzioni storiche, fiabesche
antichità, cimeli ed altre tare.
Per farci di novità pazzesche,
e cco che ci mette su una sedia,
perdendosi le ore ed i minuti.
La pelle è una corazza per il viso
e il nulla già la cinge, già l'assedia,
la vince, l'oggi resta una tragedia,
il divenire un senso che rifiuti.
Le circostanze fanno il pianto e riso,
mentre la libertà muore d'inedia,
il caso e l' "è così" ci fanno a pezzi.
Occhio non veda, lacrima non unga,
bocca non parli, cuore non si spezzi,
che si diventi quello che disprezzi
per dimostrare che il mondo è diviso.
La vita non mi stuzzichi né punga
resti distratta e inutilmente lunga.