Perdersi, senza trovarsi,
rimasti senza memoria
segnali e versi scomparsi,
eternità senza storia.
E poi ancora cercarsi
guardarsi ancora più dentro
spingersi fino a spaccarsi
per giungere al proprio centro.
Ed aspettare il silenzio
l'eco del proprio io vuoto
cercare il senso del senso,
la quiete del proprio moto.
Disinnescare l'incanto
l'esca di false carezze
e liberare quel pianto
che parte da quelle altezze.
Perdersi nella magia
del onnisciente pensiero
scorgere la propria via
la propria strada, il sentiero.