Sempre negli stessi posti
si dirigono le argute
riflessioni compiaciute
delle nostre menti. Mute
nella nebbia, solo agnostiche
aporie. Qui tu sosti:
nella vacua palude
nel recinto che ti chiude
la visione, che ti illude
di esser saggio. Sono imposti
questi lacci, sono ostici
e in realtà sono impalpabili,
ed a forze oscure e labili
ci conducono, implacabili.
Solo quando ti ci accosti
scopri i fili, ben nascosti.