Dentro il buio più tremendo
dentro il freddo originato
dal gelarsi dentro, orrendo
di un sentire ottenebrato
ci chiediamo quando, e come
avrà forza, senso e fiato
il respiro, il nostro nome.
A chi veglia, a chi non dorme,
la risposta arriva, eccome,
riportata dalle torme
pure d'esseri celesti:
"Oggi è nato, gioia enorme!
Solo fasce ha come vesti!
Su una greppia poverella
troverete un bimbo, e questi
renderà ogni cosa bella!
Luce vera splenda, e suoni
al divino, su ogni stella
nelle altissime regioni,
e negli uomini, verace,
che rilucono a milioni
sopra questa terra, pace!".
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