Ecco in quale stato,
bieco, informe e disperato,
senza fiato stiamo, e il fato,
qui nel prato dorato dell'essenza
ci sgomenta,
siamo fatti e imbambolati,
destinati all'assenza,
potenza senza utenza,
violenza senza scienza
e non si sente maledettamente niente
da vivere al presente.
Dentro il plastico, opprimente
gente assente, inconcludente,
stanca di dipendere dal vendere
e di attendere prebende
per riprendere faccende.
Oggi poggi domani frani.
Oggi alloggi sui cocci degli ideali nostrani,
mentre nani, ballerini, ti intrattengono,
ti accorgi che si scorgono
nell'ingorgo di notizie
strani fatti,
e nelle vetrine scintillanti
sono tanti
gli autentici brillanti falsi,
e tanti stravaganti oggetti
che non metti,
e che difatti,
sono fatti per matti, inadatti,
a noi ratti, topi,
sovrastati da scopi ignoti e oscuri,
da muri, divieti duri sicuri e imperituri.
Sopravviviamo sconvolti,
ci siamo rivolti al voltarsi,
agli scarsi versi,
ci siamo persi negli intarsi
di diversi corsi,
come torsoli di mela,
come vela al vento,
mosche nella ragnatela.
E' sera, e intera
la ragione si azzera.
E' sera, la notte ci inghiotte
senza una ragione vera.
E' notte, e le lotte fatte finora
non ci guideranno all'aurora.
Nessun commento:
Posta un commento
professorplomma@gmail.com