Fremiti, tiepidi lampi
d'altri sbiaditi barbagli
fulmini sparsi sui campi,
sfondoni, topiche, sbagli
restano poco appropriati
come quei filtri, quei vagli
che dei pensieri pensati
hanno scartato i più fini
e coi più grossi e bacati
hanno tracciato confini.
E confinati da soli,
sui nostri letti e cuscini
dove quei sogni, quei voli
in altri mondi riposano
restando miseri, soli,
i nostri fremiti osano
come si osa dormire,
poi, sul più bello si posano.
Tutto finisce, e finire
è definirsi, non scampi,
vivendo dentro alle spire
fremendo tiepidi lampi.
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