giovedì 27 settembre 2012

Ogni giorno che passa

Ogni giorno che passa
la domanda è la stessa
cosa faccio? Chi sono?
Sono quello che faccio,
anche se non mi piaccio,
o c'è molto di buono
che però, per adesso
resta come inespresso
ma va bene lo stesso?
Cosa faccio è importante
perché tutto riflette
ciò che l'io gli permette
e lo rende più grande:
superare io stesso,
il passato già impresso,
non restare di gesso
ma allargare la vita
senza cedere nulla
alla vita fasulla,
l'entità parassita
che poi è sempre la stessa
ogni giorno che passa.

mercoledì 26 settembre 2012

La ballata della parola

E' solo una parola
quella che dico ancora
quella che m'innamora
della mia vita vuota
e forse non si nota
ma di sicuro c'è.
La cosa mi consola,
è solo una parola
una parola scritta
a volte, fitta fitta
a volte un poco rada
e sia che venga o vada
rimane qui con me,
perché non è mai sola
ma è viva la parola
che esce dal profondo
da chi ha creato il mondo
da chi ci ha fatto amando
un nome pronunciando
e veglia su di me
in questa nave scuola
che è solo una parola.

martedì 25 settembre 2012

La ballata del lato B

Di certo questa vita
non è una vita piana,
ricorda la gimkana
quand'eravamo piccoli
con bici un po' trabiccoli
che ci piacque così.
Questo ricordo invita
a ripensar la vita:
è vero, siamo fatti
per essere disfatti
per crescere e sfidare
le nostre pene amare
e infine siamo qui
e anche se è un po' smarrita
questa diritta vita
con tutte le storture
le cose zozze e impure
i nostri patimenti
i nostri malcontenti
il nostro lato B,
giochiamo la partita:
viviamo questa vita!

domenica 23 settembre 2012

La ballata della metro "A"

Un metro per l'amore
lo cerco ma io stesso
non se se è il mio riflesso
o è il metro al femminile
che con discreto stile
chiamiamo metro "A".
ha forse lei il colore,
del metro per l'amore?
Eppure è divertente
pensare a un espediente
che possa misurare
le tante cose amare
che questa vita ha,
trovare - ma che onore!
- un metro per l'amore
che scorra sottoterra
e faccia un po' la guerra
al nostri retroterra
che, come piante in serra
non han profondità:
prendiamo con favore
la metro per l'amore.

venerdì 21 settembre 2012

Le spire che ispirano

L'essenza della vita
distilla goccia a goccia
dicevo, e un po' mi scoccia
che sia così scontato
che il liquido fatato
ha quel sapore amaro
che rende il nostro faro
un lumicino spento
di nuovo quel tormento?
Di nuovo quella nebbia?
Non cerco nella sabbia
la via per ritornare,
non è peregrinare
dover girare in tondo.
Ma presto questo mondo
sarà dimenticato,
che se sarò pescato
dovrò per forza uscire
da queste strane spire
che avvolgono il pensiero
e, voglio essere sincero,
mi spingono alla vita.

giovedì 20 settembre 2012

Come ieri

E quanto ho detto ieri
è vero sino in fondo
il mondo è ancora tondo
perchè lui gira ancora
ma basta una parola
e lui si ferma subito
non fa nemmeno un fremito
e si dimette mesto
ma un uomo certo resto
e mi dispiace un poco
non fare questo gioco
che mi diverte tanto
il gioco del rimpianto
di quello che son stato
del grande anonimato
che sfida anche il presente
ma solo per la gente
la vita è solo questa
prendersi quel che resta
della passione antica
perchè faccio fatica
ad esser come ieri.

mercoledì 19 settembre 2012

Lo so, ma non ci credo

Sono, ma non ci credo,
perché non vedo come,
perché sarebbe un nome
che ho nominato invano,
ed è peraltro strano
che non ci creda io,
visto che c'è l'oblio
della mia vera scienza
ma posso fare senza
questa memoria arcana
perché la vera trama
ho impressa nella pelle
e ho tante cose belle
che nascono dal nulla;
la vita mi trastulla
con l'estasi del fare
perché recriminare
allora più memoria
se questa nostra gloria
dev'essere nascosta?
Lo so che è fatto apposta
lo so, ma non ci credo.

martedì 18 settembre 2012

Quattro parole

Quattro parole in croce
pronunciate senza dire
e annunciate da glorie future
quattro parole, che restano
ad indicarci che non è vita questa
quattro parole, dense di significato
quattro, per dirci
che niente è passato,
niente è peccato,
niente è toccato,
tutto è lasciato
ma nulla al caso.

Per dirci,
che evanescente è la ricerca
e vana la scoperta,
se è lasciata alla beneficenza
del proprio sé, alla scienza
del proprio tornaconto,
all'arroganza di porsi sopra tutto
ma sotto l'egida del fare a meno
del degradare, del troppo pieno.

Quattro parole in croce come allora,
sento che posso pronunciare ancora,
per riscoprir l'antico paradosso
quella pazzia che il mondo intero ha scosso.

"La parola della croce
è follia per si nuoce
vuol consumar se stesso
ma per chi vuole serbarsi
è energia, puro riflesso
del divino sviscerarsi"
1 Cor 1,18

ο λογος γαρ ο του σταυρου
τοις μεν απολλυμενοις
μωρια εστιν
τοις δε σωζομενοις
ημιν δυναμις θεου εστιν

lunedì 17 settembre 2012

Perdersi

Perdersi, senza trovarsi,
rimasti senza memoria
segnali e versi scomparsi,
eternità senza storia.

E poi ancora cercarsi
guardarsi ancora più dentro
spingersi fino a spaccarsi
per giungere al proprio centro.

Ed aspettare il silenzio
l'eco del proprio io vuoto
cercare il senso del senso,
la quiete del proprio moto.

Disinnescare l'incanto
l'esca di false carezze
e liberare quel pianto
che parte da quelle altezze.

Perdersi nella magia
del onnisciente pensiero
scorgere la propria via
la propria strada, il sentiero.

venerdì 14 settembre 2012

Filastrocca

Questa filastrocca
fatta da senari
guai a chi la tocca
parla di scenari

Tutti gli scenari
stanno in una grotta
lì qualcosa impari
se non vuoi una botta.

Lo scenario uno
è una grotta scura
non ci sta nessuno
è fa un po' paura.

Lo scenario due
è una grotta strana
pensa a cose sue
infatti e' un po' arcana.

Lo scenario tre
è una grotta argento
non riprende vita
quasi non la sento.

Lo scenario quattro
è una grotta antica
entro quatto quatto
ma non esco mica.

Lo scenario cinque
è una grotta ancora
sembra che Platone
ci sia andato a scuola

dentro questa grotta
non si vede niente
solo poche ombre
è un po' deprimente

Questa filastrocca
c'è chi la capisce
forse è pure sciocca
ma adesso finisce.

giovedì 13 settembre 2012

Pellegrino

Sono vicino, ma sono lontano,
sono pellegrino e cerco,
nel reame di circe, e mentre cerco,
le lerce strade del pellegrino
dovrò calcare ancora, e con nequizia,
strade piene di immondizia e di disagio.
Per ora, le percorro adagio,
perchè non so scrollarmi di dosso
le armi e le attrezzature,
le paure e le intenzioni,
le inclinazioni e il torto,
insomma tutta la zavorra porto.

mercoledì 12 settembre 2012

C'è luce

C'è luce in tutte le cose
c'è tempo in tutti i contesti
c'è spazio in tutti confini
c'è amore in tutti i riflessi
perchè ogni cosa riflette
la luce e contiene amore
lungo i confini del tempo
segnati dal nostro cuore.

martedì 11 settembre 2012

Ex Enos Pan Ethnos

Di uno fece
tutte le specie
e tutti gli uomini
fece istallare
orizzontandoli
in verticale,
ben definendo
con precisione
tempi e confini
d'istallazione,
sì da cercare
l'orme divine
demodulandone
la vibrazione,
e non lontano
da ciascheduno
parte il segnale
di questo uno,
in esso infatti
tutti viviamo
tutti muoviamo
e tutti siamo.
(Atti 17, 26-28)

lunedì 10 settembre 2012

Il dispositivo

Per essere positivo
voglio costruirmi
il mio il dispositivo,
ma il termine è cattivo,
è come costruirsi una disgrazia
per avere grazia.
Equipment perciò lo chiameremo,
perchè almeno,
equiparando uomo e illusione
gli do ragione, credo,
ma non per questo vedo
nello stesso modo.
Ci provo, almeno a vedere altro,
e in più, se non altro,
non sono ceco.
Si, è vero, vedo di sbieco
e di traverso si vede male,
ma non vale
dare la colpa alla fantasia,
anche se ne ho molta.
La fantasia ripiega,
mentre la vista lega,
e se non lega, paga.
Ridatemi il mio occhio,
quello che avevo sulla fronte,
che mi serve per guardare il monte
delle cose perdute.
Oh, argute astuzie,
perseguite e mai sopite,
oh, creature di una novella ingrata,
bella è la stella
che vi baciò sulla fronte,
e voi, al monte, siete andate,
e vi destate
ancora sognandolo.
Avete trovato il bandolo
della matassa del pensiero?
E' tanto bello che sembra vero,
e quasi quasi ci credo anch'io.
E mi fermo a costruirmi il mio.

domenica 9 settembre 2012

Il Bello e il Buono

Mi sono visto dentro
tra ego, io e sé
lì proprio verso il centro
e buono non ce n'è!

Perché io voglio il bello
ma chiedimi se so
concretizzare quello
e ti rispondo: no!
(romani 7,18)

venerdì 7 settembre 2012

Poesia randomica

Un diritto essenziale,
non banale,
di ogni uomo è che oltre alla morte,
si può contare sulla malasorte.

E quando l'arte arguta geme,
e niente ti viene,
e l'estro di ordinari arconti
non ti sostiene,
quando geometrie incolpevoli
si perdono in mutevoli frattali
e occasioni già escluse in partenza
come tali, non hanno precedenza,
e continuiamo ottusi
a cercar di ritrovar la vena,
chiusi in un vicoletto,
rimane nel cassetto
l'ultima arma atomica:
la poesia randomica.

Da questa,
una manina lesta,
mi ha tolto un velo,
(a volte lo fanno)
domandandomi a bruciapelo:

ci sono o ci hanno?

giovedì 6 settembre 2012

Sogno

Cielo notturno segnato dai lampi
e pioggia fitta sul ponte di tek
vorremmo dire al nocchiero: "si scampi!"
ma non ci sente e si beve un caffè

ride un pochino vedendola brutta
ha un orecchino e una bandana blù
è intenzionato a seguire la rotta
e non si ferma: ho un dejavù!

forse ricorda la mia adolescenza
quando volevo per forza arrivare
e del caffe non potevo far senza

dalla tempesta non sono scampato
non ho scampato nessuna violenza
ed alla fine non sono arrivato.

mercoledì 5 settembre 2012

Non solo

Non solo è ormai tardi, che il dado è già tratto.
Non solo le fila verranno serrate, non solo.
Non solo ingiustizie saranno compiute, non solo.
Non solo la gente non ricorderà nulla, non solo.
Non solo la mole di tutto già scalpita e freme.
Non solo per ora non siamo che eredi del nulla.
Non solo il nuovo che avanza non è benvenuto.
Non solo il destino ci tende una mano sgusciante.
Non solo, ma se non è solo, non è preoccupante.

martedì 4 settembre 2012

A buon ragione

Sole, ed oggi piove,
sole si levano le parole
per definire il senso
a questa vita.
Parole, dette
ma ben taciute,
che fanno male.
Parole che il mondo banale
fa diventare slogan,
cori ed inni alla noia.
Parole, infine,
che ripiegano su se stesse
e ricadono in terra
come gocce di pioggia fine.
Pioggia inquinata,
che reca sulla terra bagnata
i residui del veleno
che il vento porta da lontano.
Mondo grottesco, dove viviamo
questa temperie che non perdona.
Mondo imperfetto, ma che adoriamo,
e che ci manca se ci abbandona.
Mondo artefatto da un'illusione
e che ci incanta. A buon ragione.

lunedì 3 settembre 2012

Adire

Riposa anima che resta
la festa da definire
che è presto per morire o piangere,
che resta il noli me tangere
e la risposta secca della tragedia.
Rimedia però un'altro desio
che il mio non è presto né tardi
E rimanda alla dolcezza blanda,
alla bellezza che ti blandisce,
che recepisce l'altro da te,
che ti ricorda il sogno
e che al bisogno s'infiamma
e rende luminoso il cammino.
Adire bisogna le vie dell'amore,
adire ma non senza dire,
errare senza fissa dimora
negli antri degli altri e fissarsi
a guardare la vita da un altro punto di vista.
E lì rimanere quel tanto
da non rimanerne invischiati.
Adiamo e restiamo attaccati a noi stessi,
adiamo che adire si addice all'amore.
Adiamo, la vita è colore.