martedì 26 maggio 2015

abbaglio

Chi sono, cosa faccio, dove vado?
Scosso, voglio sapere queste cose
e dove sbaglio, perché ci ricado.
 
Non so tacere, e infatti non mi taccio,
così mi scaglio critiche invidiose
e non di rado infatti non mi piaccio.
 
E mi ci mi incaglio, e non so vedere
che mi cadono addosso tumultuose
le cose che rifaccio riaccadere.
 
Così mi invadono con un abbaglio
di luce, in un abbraccio, quelle cose
che voglio possedere, e sto al guinzaglio 

sabato 23 maggio 2015

pansè

giace dimenticato il nostro sé
nella memoria interna, senza accesso
sepolto tra due come e tre perché
mentre il progresso arriva per via esterna
nessuno sa il tuo nome, e ti hanno dato
un'eleganza pratica e moderna
sei snaturato, la tua vita è addome
ripieno di abbondanza, ma te stesso
hai perso tra un perché e quattro come
ma in questo mondo fesso, in lontananza
si vedono pansé e gigli sul prato
segno di vita eterna e di speranza

giovedì 21 maggio 2015

tragedia

ombre di una tragedia, questa terra
sa di sconfitta, ombre di tragedia
si sente fitta l'ansia che ci atterra

un'altra volta l'ombra che ci assedia
si prende ciò che lasci, un'altra volta
lasciando solo fascino d'inedia

a malincuore l'anima è raccolta
nella soffitta dell'incantatore
dove i tuoi sogni affitta a chi l'ha tolta

la terra sa di guerra e di dolore
d'ombra e di male, d'odio, sa la terra
da quando il sale ha perso il suo sapore 



venerdì 15 maggio 2015

qua così

nel mezzo è la virtù, risuona vera
l'eco di antichi saggi, qua così
vale metà più della posta intera

ma il sole, qua così, non da i suoi raggi
a chi aldiquà rimane, e non c'è più
nessuno che ti aiuti nei paraggi

la tua è una schiavitù, ma la realtà
con lo smartphone trasmuti, qua così 
e la galera sembra libertà 

e qua così rovisti nei rifiuti
della cronaca nera alla tivù 
il nulla assaggi e tutto il resto sputi 

giovedì 14 maggio 2015

Mutuo

Pensavi fosse vita, era un calesse,
adesso hai acceso un mutuo, amico mio
tu che eri libero, un semidio
sei vincolato al tasso d'interesse.

Come se la fideiussione avesse
una valenza arcana, un tramestio
risuona dentro, e adesso dici addio
al sè e alle sue solide promesse.

Dimentico di te, resta il ricordo
ogni dannato mese, del legame
con l'interesse maggiore, l'accordo

che hai stretto col signore del reame
terreno, che amministra a tuttotondo
le possibilità di stare al mondo.

"Il "mutuo", acceso in banca, ti vincola in molte maniere ma, sopra a tutto, ti relega all' interesse maggiore che, di fatto, è il proprietario della Terra ossia, del potenziale sul/nel quale gli umani possono ricostruire, ogni volta, la possibilità di "misurarsi con l'ambiente, mentre si dimenticano, così, di sè"
da http://sacroprofanosacro.blogspot.com/2015/05/una-mentalita-diversa.html

lunedì 11 maggio 2015

spedirsi via

I verbi volano, svolazzano parole
nella tua testa, non le sai connettere
rimbalzano qua e là, fanno capriole
parlano, parlano e non sanno smettere.

Son tante, impertinenti ed hanno prole,
idee e concetti che vogliono immettere
dentro di te, un'immensa mole
che ti smarrisce, non sai dove mettere.

Così non trovi più il tuo sé, ti duole
moltissimo però doverlo ammettere:
dov'è finito... boh, sotto le suole?

Silenzio, zitti, che devo riflettere...
... ora me lo ricordo! Se dio vuole
l'ho messo nella buca delle lettere!

venerdì 8 maggio 2015

Senza sale (riedizione)


Viviamo un nuovo ordine, perfetto
ambiguo, polifonico del male
onnipresente, tragico, mondiale.
Ci hanno riprogrammato anche i ricordi,
affinché si assicuri la totale
distruzione di regole e di accordi.
E adesso si consumano bagordi
ma per pochi soltanto, ergendo muri
mentre ci sottomettono gli ingordi.

Così è, facendo i debiti scongiuri
ma i debiti sono certi e sicuri
che il debito è il cibo prediletto.
La terra non ha sale più, e gli oscuri
dispotici tiranni in doppiopetto
ne controllano ogni minimo aspetto
lasciandoci una libertà virtuale

mercoledì 6 maggio 2015

luna calante

luna calante
in terra un sacro velo
rompe le temperanze
tra fare ed essere
 
il sole in cielo
dipinge un arco acuto
tra l'infinito e me
intento a intessere
la luce, il giorno è un telo
fatto d'ora e minuto
 
ed esitante
non so perché
ritorna quel malessere
 
chiuso nelle mie stanze
sono sideralmente
lontano dalla gente
e le sue danze
dal vuoto straripante
di questo mondo vano
così inumano
 
ed affiorando frano
nella luna calante
 

venerdì 1 maggio 2015

malefatta

fine di una storia senza storia
storia malandrina e disonesta
storia menzognera e immanifesta
d'estri ritrovati nella boria
 
fine di un bastardo senza gloria
che rinnega tutto quel che resta
albero senz'ombra né foresta
perso dentro un vuoto di memoria
 
storia frantumata, tumefatta
dura solo il soffio di un durare
vaga senza meta, ed è penombra
 
vuoto, buco nero, malefatta
resta senza rima il verbo amare
come vetta senza neve, sgombra.