domenica 30 marzo 2014

Riflessione

Sono, rimango, credo, voglio e esisto
dentro lo scatolone in cui mi ha messo
la misteriosa mano, ed ora vivo
con quel ricordo impresso che non vedo.

E piano piano incedo, e se resisto
è per il palliativo che ho intravisto:
l'impronta che intravedo in riflessione
scoprendo brano a brano il mio riflesso.

E, come è già previsto nel copione
questa mia riflessione scorre piano
tra il centro di me stesso, positivo
ed il contorno umano, negativo.

giovedì 27 marzo 2014

Sogno o son desto?

Sogni rimangono quelle visioni
che tu t'imponi, e sogni soltanto
non tanto in quanto eteree e sottili
ma in quanto vili farragini astruse,
come meduse, in ogni capello
c'è un mulinello di vermi e di fango.
e non rimpiango che adesso funzionino
altre ragioni per pensarmi santo,
perchè accanto a me scorgo quei militi
ignoti, fili e porte socchiuse
non sono scuse, che qui sta il tranello:
se mi ribello, qua dentro rimango.

lunedì 24 marzo 2014

L'impero sparisce ancora

L'impero che non c'è sparisce ancora
rimane avvolto nelle nebbie assenti
e si rivela solo a quelle menti
che vedono la trama ovunque ed ora.

E se sinora ho visto quella trama
e gli imponenti indizi che rivela
oggi mi son risolto, e tutto anela
ad essere quel sé, che vuole ed ama.

E sale in me la brama, anche perché
dietro la tela so che c'è il mio volto
che in quelle nebbie assenti resta avvolto
sparisce ancora, anche se sai che c'è.

domenica 23 marzo 2014

Lo spuntino

Dimenticare che siamo perduti
in mezzo al mare magno del declino
divisi tra incombenze assurde e muti
alle parole sagge del divino.

E, senza aiuti, nelle nostre assenze
col profumino che nessuno vuole
stolti, buttare il sale delle essenze
in quello stagno, e farne il nostro sole.

Inavvertenze, omissioni, tare
triple capriole in aria, e per guadagno
solo rifiuti, infine diventare
uno spuntino in bocca al grande ragno.

venerdì 21 marzo 2014

Primavera

Calma sorda, questa notte
che non pare neanche vera
tutto tace, sono rotte
le campane della sera,
questa notte, è nata, e giace
primavera, e le fontane
non ricordano la pace
del restare secche e vane.
Ci si lacera e si scorda
che rimane il respirare
sono lotte, ora ci abborda
primavera, il germe appare.

mercoledì 19 marzo 2014

Religioni

Chi ci comanda non ha religione
non ha nemmeno una faccia, si vede
l'orma, l'impronta soltanto e s'impone
senza forzare nessuno, per fede.

C'è chi ci crede, e non si domanda
nulla e ripone ogni spirito alieno
e quando affronta la vita, non sbanda
sa dove andare, e ci va sereno.

E c'è chi cede al volere del mare
non ha padrone, e indomito smonta
quei "sunt servanda" che forzano a fare
sempre di meno di quello che conta.

lunedì 17 marzo 2014

Le aiuole del labirinto

Chi ci comanda, non vuole
metter lo spirito a tiro
vuole soltanto parole
per poter prenderci in giro.

Tutto si vede, se il sole
splende, ma io spesso ammiro
cose nascoste, alle'aiuole
del labirinto mi ispiro.

Vedo magnifiche viole,
resto ammirato, sospiro,
rose, anemoni, stuole


d'esseri fragili e aggiro
quello che tutte le scuole
vietano: l'esser respiro.

domenica 16 marzo 2014

Vestiti di foschia

Trentamila sono i mitici
esiodici immortali
che si aggiran per le ere
posti a guardia degli umani

enigmatici e vestiti
di foschia, e come tali
chi non può o non sa vedere
oltre questa coltre, strani

sembreranno gli spartiti
che ci fan suonare, i mali
superiori al bene e nere
queste notti, ed il domani.

Ma quei miti,  mai esistiti,
sono favole banali:
mai accadde che il potere
fosse in poche e oscure mani.

ispirato da:
esiodo - le opere e i giorni
252-255
τρὶς γὰρ μύριοί εἰσιν ἐfc πὶ χθονὶ πουλυβοτείρηι
ἀθάνατοι Ζηνὸς φύλακες θνητῶν ἀνθρώπων,
οἵ ῥα φυλάσσουσίν τε δίκας καὶ σχέτλια ἔργα
ἠέρα ἑσσάμενοι, πάντη φοιτῶντες ἐπ’ αἶαν.

giovedì 13 marzo 2014

Divari

Menti diverse s'inventano sogni,
scrutano dentro i divari che abbiamo
dentro, divari incolmabili e oscuri
foschi divari di ellissi, d'iperboli
e sono menti che mentono, e sento

che superarsi permettono, ad ogni
piccola e inutile "a" che tracciamo
sopra l'instabile foglio, maturi
solo per essere colti, ma acerbo
dentro è il colore del nostro tormento.

Sanno di essere, loro ma ridono
eppur ci temono, sanno che siamo.
Sanno che il giorno in cui rifiutassi
di recitare la recita, io
sarei quest'opera, se, con l'accento.

Per questo voglio annunciare che sfido
la sorte, il karma maligno, io tramo
d'essere altro, e rotolan sassi
dalle colline del tempio, ed il mio,
perché il domani sia, oggi divento.

mercoledì 12 marzo 2014

Morti viventi

Eccomi, io sto soffrendo
anni di lacrime, il vostro
mondo è impalpabile, orrendo
ed, abbordata col rostro

la mia barchetta, mi vendo
per un nonnulla, mi prostro
a chi do tutto, non prendo
nulla di nulla e dimostro

che stiamo sopravvivendo
sotto il potere di un mostro,
siamo già morti, vivendo

quell'illusione d'inchiostro
di riottener combattendo
quel che è da sempre già nostro.

lunedì 10 marzo 2014

Il noto voto vuoto

Piuttosto che decidere del niente
decido che non mi interessa, il voto,
sceglietevi il ministro, il presidente
io mi dissocio, evado, non vi quoto.

Non so cosa sia meglio, più prudente,
rimettersi alla volontà del vuoto
se il vuoto è occupato impunemente
da Sua Inesistenza, il noto ignoto,

o aspettarsi che venga quella gente
che muti in ossigeno l'azoto
il nuovo re, la saggia e pura mente


il salvatore patrio, il volto noto
che, come non si sa, magicamente
trovi la chiave, e metta il mondo in moto.

giovedì 6 marzo 2014

Vita in senso lato

Ciò che sai è deviato
dalla non presenza
dal non osservato,
da Sua Inesistenza.

Questo rio dal monte
non va verso il  mare
come questa fonte
non sa dissetare.

A chi ha il potere
piace il lato no
vuole mantenere
questo status quo.

Sterili racconti
hanno ribaltato
tutti gli orizzonti.
Vivi in senso lato.

Tutto, sembra strano,
va in verso contrario
aspettiamo invano
l'alba in quest'aquario.

liberamente tratto da
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2013/08/sps-larte-della-provocazione.html

mercoledì 5 marzo 2014

Stolidi

Vedo soltanto la stolida
gente, e i tanti invisibili
fili con cui la conducono
verso l'amor catatonico.

Stolida gente, le arcaiche
forme del nostro conoscere
più non ricorda, e dimentica
che la metà è cosa valida
più dell'intero, pazzoidi.

Stolida gente, si adopera,
per correr dietro al superfluo
quando la malva e l'asfòdelo
possono darle in un attimo
quello che il mondo di plastica
non le darà in molti secoli.

Stolida gente, non esita
a costruirsi ipotetiche
vie spirituali, senz'anima
o a farsi calcoli inutili
su chi comandi, tra i popoli,
e arrovellarsi lo stomaco
su come il mondo sia arido.

Stolida gente, io medito
d'essere altro ed andarmene,
io mi dissocio dal putrido
modo infruttuoso di vivere
in cui viviamo, godendoci
solo la vista di un monitor
dentro la rete che intessono
uomini che non esistono.

ispirato da:
Le opere e i giorni - 40-41
νήπιοι, οὐδὲ ἴσασιν ὅσωι πλέον ἥμισυ παντὸς
οὐδ’ ὅσον ἐν μαλάχηι τε καὶ ἀσφοδέλωι μέγ’ ὄνειαρ.

lunedì 3 marzo 2014

Carnevale non mi piace

Carnevale non mi piace
non mi piace travestirmi
voglio strarmene un po' in pace
senza stare a infastidirmi

con le maschere, col fatto
d'esser preso per estraneo
io vorrei, se sono gatto
esser gatto, e non un cane.

Ma una volta all'anno, dice
si può dar di matto! Lece!
ma io sono più felice
se una volta all'anno, invece

di giocare a rimpiattino
con chi sono, ed esser niente
cercar d'essere, un pochino
quel che sono veramente.

domenica 2 marzo 2014

Troppo

Pesa quest'ora balorda
più di qualsiasi opprimente
giorno, e l'anima è sorda
alle sirene del niente.

Pesano queste catene
più cent'anni di oblio,
quando ero libero, il bene
non era il bene, ero io.

Non siamo interi, ma pezzi
dimenticati e storditi
siamo inservibili attrezzi
senza né chiodi né viti

Suona dall'antichità:
nulla di troppo, ed è vero
e sai, lo vedi, metà
è più del tutto, l'intero.