88 - Canzone evoluta

Ci rimarrà in eterno
la chiave che ci aprì tutti i cassetti
e che ci fece uscire dall'inverno
aprendoci le porte, quella sera
a questa primavera
che mette a nudo i pregi ed i difetti
di questa persistenza
ma usando la pazienza
possiamo farci carico degli uni
usando gli altri, infatti
sono entrambi opportuni
ed è opportuno non lasciarli intatti.

L'alba sorge davvero
su questo mondo illuminato a nuovo
e il divenire non è più un mistero
adesso lo chiamiamo evoluzione
e a tutti ci propone
d'evolvere. Sarà ma io non trovo
la via in codesta guisa
ho l'anima divisa
tra dare retta al nuovo paradigma
e prendermi il mio sè
e poi con questo stigma
evolvere soltanto un po' da me.

La crisi è micidiale
è in crisi il mondo con le sue città
è in crisi il nuovo ordine mondiale
è il crisi il nostro modo di sentire
e poi dobbiamo dire
che in crisi anche il potere che ci ha.
Però non è mai in crisi
la forza che i divisi
unisce sempre (è divina legge)
perchè vuole abbracciarci
l'amor che tutto regge
noi invece preferiam fossilizzarci.

"I fossili son pietre
che un tempo erano vita primitiva"
sentiamo, ipnotizzati dalle cetre
da chi racconta che da questi sassi
muovemmo i primi passi:
gli aedi della fede evolutiva.
Ecco, l'eterno incanto
parte da questo canto:
la vita risucchiata dalla morte
e impressa nel calcare
e a noi la stessa sorte
ci cantano che ci dovrà toccare.

E noi fossilizzati
ci lamentiamo delle nostre pene
vivendo questa crisi da alienati.
Però qualcuno nega tutto questo
e rende manifesto
quel che spiegò San Paolo molto bene
dicendo che il mortale
e tutto cio' che e' male
verra' inghiottito e vinto dalla vita
e noi ne siamo il segno
ed in contropartita
lo spirito divino abbiamo in pegno.

E noi siamo evoluti?
O abbiamo ancor la polvere sottile
che ci ricopre e rende ciechi e muti,
la polvere di secoli di storia
dove la nostra boria
ci resi sordi al suono piu' gentile,
la voce del creatore
che ci sussurra al cuore
di prenderci il volante della vita
e scossa via la polvere
giocare la partita
senza dover forzatamente evolvere.

Il paradosso è tale
che non mettiamo neanche in discussione
che vita diventata minerale
è prova che ci ha fatti solo il caso
e non mettiamo il naso
fuori da questa saggia conclusione.
Che tempi interessanti
per esseri pensanti:
i commedianti di questa rivista
davanti a una platea
atea e materialista
mentre del dubbio monta la marea.

Evolverci o morire, ecco il problema,
però così è mal posto,
usciamo dallo schema,
forse dovremmo vivere, piuttosto.