giovedì 24 dicembre 2020

Viene

Viene, si sente un'aria fredda addosso
come di un'ombra interna
che svolge il proprio intenso dipanarsi,
viene, non è più rosso
il pallido colore del tramonto.
In questa vita, transitoria e eterna
viene, ma allora posso
far tutto quel che mai è potuto farsi.

Viene, e vivo perché venga, adesso,
racconti il suo racconto.
Viene, e qui davanti ai sogni apparsi
come un vago riflesso
viene un inconsueta meraviglia.
Viene, e se lo spirito è già pronto
ma non mi do il permesso,
al buio, il sole in me, non sa adeguarsi.

Viene la notte e c'è chi dorme e chi
veglia, c'è chi sbadiglia 
e chi non ha riparo nè riposo.
Per chi sarà così 
l'attesa porterà chi non si aspetta.
Si, in questa notte il cielo si assottiglia
per chi rimane qui
con animo sincero e coraggioso.

Viene, dal mondo intenso lo assicura
la voce benedetta
di un essere celeste misterioso:
"Non abbiate paura,
nasce una vita, dove nutri il senso!"
Viene, stanotte è la notte perfetta,
sopra la trama oscura
brillano stelle, il cielo è luminoso.

Viene, si sente un coro all'improvviso:
"Luce, splendore immenso
emana da vertiginose altezze!
E suĺla terra pace si procura
chi espande come incenso
l'odore di quel limpido sorriso!"

Poi tutto tace, ma se il buio inghiotte
le stelle, il cuore e il viso
rischiarano la notte,
e l'aria fredda sussurra carezze.

Viene, è mezzanotte
brillano in cielo le nostre bellezze!

giovedì 10 dicembre 2020

Riserve

Serve fermarsi, dice, perché serve
capire che c'è un limite, un riflesso
di cosa siamo dentro quel progresso
che difendiamo a spada tratta, inteso?

Fermiamoci così, senza riserve,
che se non lo capiamo, dice, adesso
ci tocca, dice, fermarci lo stesso,
se non è arrosto è arresto, o irriso o arreso.

Non raccontiamo favole, che ferve
un "che" che non possiamo sostenere,
un mondo troppo facile da avere 
salute e libertà, tutto compreso.

Serve fermarci, dice, e rimanere
come Sioux, nelle nostre riserve. 

domenica 6 dicembre 2020

Al confine

Cosa siamo diventati, cosa,
che tocca non toccarci, non vederci,
che non possiamo neanche dispiacerci
per quello che lasciamo al dio salute?

Siamo davvero il senso di qualcosa,
di più importante, o siamo solo serci 
di brecciolino, calpestati e lerci,
contenti d'esser di larghe vedute?

Che solitudine sapere d'esser rosa
e crescere di foglie, rami e spine,
ma rimanere bozzolo, che fine
ingloriosa, che lacrime perdute!

Ma oggi non è rimpianto, oggi si osa
stare di sentinella qua al confine.

mercoledì 2 dicembre 2020

La vita mi racconterà di te

La vita mi racconterà di te,
la vita, ciò che affronto,
sarà la vita quando sarò pronto
a portare con me il tuo sorriso.
 
Non sarai un sogno, una vaga memoria,
non sarai un mistero né un perché,
ma un solco sul mio viso,
il senso a una risposta che non c'è.
 
La vita racconterà una storia
che è la tua storia, e dentro quel racconto
troverò il capo e il fine,
e vita, e morte, e inferno e paradiso.
 
Così, non sarà stato un caso il vento
di quelle sere e di quelle mattine,
l'odore dell'incenso,
 
il tempo, l'aria, i sogni, il sentimento,
questa mia libertà contradditoria,
la gioia di un momento.
 
Parla di te il confine
dentro di me tra limitato e immenso.
 
Racconta la tua gloria
la mia grandezza, il mio essere senso.

martedì 24 novembre 2020

Pieghe

Occhio chiaroveggente che mi spunta
come una macchia sulla pelle, segno 
di malattia o di morte, o puro ingegno,
socchiudo il tempo e vedo il meccanismo.

Pensieri formano questo disegno,
una grammatica vera o presunta,
la possibilità che è stata assunta
a paradigma, a verità di fede.

È lungo queste pieghe che mi piego,
e credo solo quello che si vede,
ripetendo lo stesso automatismo.

E il resto scorgo solo se lo nego,
vedendo solo quello in cui si crede
che non è l'esistenza del mio dio.

Cosa contiene il cielo, l'infinito?
Nulla di quello che io chiamo "io",
nulla di questo scialbo solipsismo.

Se lo vedessi,  e vedo, se ho capito,
e l'ho capito,  se ora me lo spiego,
potrei sentirmi veramente mio.

È così semplice, è così pulito,
non sarò re, se non avrò realismo. 

sabato 7 novembre 2020

Tutto

Forse tu lo sai, ma sei già tutto,
tutto quello che immagini sia tutto,
tutto quello che vivi, tutto, tutto
quello che pensi, dici, sogni, crei.

Un tutto che si vede dappertutto,
un tutto e subito, che vale tutto,
un tutto splendido in tutto e per tutto,
un mondo che son tutti affari miei.

Tutto totale, tutto proprio tutto
o tutto in parte, e parte per il tutto,
un tutto in tutti, e tutto e tutti in tutto,
la vita è questo, è tutto questo sei.

domenica 1 novembre 2020

Il punto

Piantato dentro il cuore
un pezzo di passato mi incatena.

Lo fisso, lo accarezzo,
lo sento dentro, è rigido e incolore,
lo mangio a colazione a pranzo e a cena.

Adesso che lo guardo,
è proprio lì in quel punto che mi spezzo,
da lì si irradia tutto il mio dolore,
a volte tante, a volte appena appena.

Ed è incredibile con che ritardo
me ne sia accorto, eppure è lì da un pezzo,
da un pezzo lì rimane stando muto,
e mi strapazza senza alcun riguardo.

Da lì le mie preoccupazioni sorgono
e adesso che vorrei esser felice
eccolo, mi sorride dispiaciuto 
con un ghigno beffardo.

Lì tutto brucia, adesso me ne accorgo
e anche se nessuno me lo dice
io l'ho sempre saputo.

Da quelle ceneri però risorgo
come fa la Fenice.

domenica 18 ottobre 2020

Rugiada

Non è scontato vivere, non è 
soltanto emozionarsi,

non è nemmeno chiedersi perché,
una risposta, un misero "può darsi",
nè un viaggio, nè una meta.

Vivere è vivere quello che c'è 
scegliendo come meglio comportarsi
di fronte ad ogni questione concreta,
di fronte alla realtà.

Vivere è vivere la libertà,
e conquistarsela giorno ed giorno,
essere sacerdote, re e profeta
di quella terra che la vita ti dà.

Vivere è verità,
la verità che vive tutto intorno 
al tuo presente, alla tua vera storia,
al volto di chi hai accanto, alla tua strada.

La strada del ritorno
a quel futuro che hai nella memoria,
vivere è vivere, accada quel che accada.

Eterna e transitoria,
brilla all'alba una goccia di rugiada.

martedì 6 ottobre 2020

Spezzare la trama

La prova è dura, duro è il contraltare
a questa forza d'essere.

Si compie l'opera dove ci ferma il mare
davanti ai nostri confini ad intessere
la nostra vecchia trama.

Sorge, aldilà di questo limitare,
oltre il dominio grigio del malessere,
la terra benedetta di chi brama,
di chi sa cosa vuole.

Ma quanto sogno occorre, quanto amare
deve bruciare dentro per morire,
ma quanto brucia dentro questa lama
che sana ogni ferita e ogni contesa.

Non bastano parole,
né regole, né dire, né obbedire,
né educazione, né vaga saggezza
per rendere fattibile l'impresa.

Conta sentirsi uscire,
conta sentirsi dentro una certezza,
l'animo che non molla mai la presa.

Questa trama si spezza
solo quando è massimamente tesa.

martedì 22 settembre 2020

In quanto

Dov'è la mia incertezza, dove sono
soltanto una possibilità,

nel labirinto, immerso nel frastuono,
in mezzo ad illusioni di realtà,
senza sapere cosa è falso o vero,

dove non so, ma provo spingo e sprono
per far uscire un senso che non ha
questa esistenza piena di mistero,
la turba di faccende intorno a me,

dove il dolore regna, e un dio non c'è
a dare un senso a quello che fatico
a credere sia bianco quando è nero,
al mare enorme dei forse e dei se,

dove il silenzio segna tra te e me
un labile confine, dove dico
parole per tracciarlo, ma mi incanto
alla prima questione interessante,

dove la vita impegna il sole antico 
a mostrarmi il possibile che ho accanto
al facile, al grandioso e all'allettante,

qui mi smarrisco e mi ritrovo, in quanto
qui è cielo e inferno nello stesso istante. 

martedì 8 settembre 2020

Bruno l'oscuro

Brucia la vita, sulla pelle asciutta 
di un uomo irrimediabilmente vinto
dalle ombre e dalle cronache e sospinto
nel dramma d'esser debole e volere.

Quando la verità si può dir tutta
ma non è quell'affresco che ha dipinto
chi ti ha gettato in questo mondo finto 
diventi come un pesce in un bicchiere.

Dov'è la libertà? Chi l'ha distrutta?
Perché volendo rimanere puro
sei andato a sfracellarti contro un muro
d'invidia e trame occulte di potere?

E ti han sbattuto là, Bruno l'oscuro,
in prima pagina del tuo corriere.

lunedì 17 agosto 2020

Qua

Pensieri, norme, regole, opinioni,
leggi, strutture, gerarchie, teoremi,
grammatiche, sintassi,

riferimenti, rimandi, premesse,
motivi, formulari, impostazioni,
diagrammi, forme, schemi,

frasi, dichiarazioni di interesse,
detti, aforismi, elucubrazioni,
teorie, richiami, prassi,

studi, riassunti, fonti, documenti,
dissertazioni, riflessioni, temi,
tesi, modelli, storie, congetture,
riletture, ripassi,

dogmi, pronunciamenti, fondamenti,
sentenze, motti, critiche, enunciati,
propositi, promesse,

credenze, verità, spigolature,
certezze, falsità, significati,
intenzioni, scommesse.

Poi tutto tace, e resta quel che senti,
il dolore, la rabbia, le paure
esattamente dove li hai lasciati.

domenica 2 agosto 2020

Quel momento

Dove sostavano le carovane 
sopra distese di dune leggere
una piccola pianta di banane 
mi regalava il rumore del vento.

Fu l'attimo più lungo di una vita 
dove il respiro mi toccava a stento 
sospeso tra il vedere e il non vedere.

L'incontro con l'idea, l'unica uscita,
l'unica strada che ancora rimane,
l'unica umanità, l'unico intento
puro, la sana via tra tante insane.

E non dimentico di non sapere 
come si svita e come si riavvita
il tappo che rinchiude quel momento.

mercoledì 15 luglio 2020

Lezioni

Anni di flussi astrali controvento,
di solido cammino sui carboni
ardenti, su insidiose sabbie mobili,
anni di patema e di tormento,
 
cosa mi hanno insegnato? I più nobili
proponimenti e scopi, le tensioni,
lo sforzo immane d'essere contento,
d'essere solo quello che si vuole,
 
cosa mi hanno insegnato? Le parole
sentite e ripetute, le lezioni,
tutte le storie, i metodi, le scuole,
ogni dibattito su ogni argomento?
 
A agire mossi soltanto dal vento,
oppure rimanere fermi immobili.

mercoledì 8 luglio 2020

Quel giorno

Il giorno che non so dove mi trovo
dove mi sento, dove domandare,
il giorno che non so più cosa fare,
il giorno del rimpianto e del dolore,

il giorno che non penso e non mi muovo,
che la certezza langue, e langue il cuore,
il giorno che non ha nessun colore,
che resta fermo il tempo, il mondo, il mare,

quel giorno, il giorno da dimenticare,
dove il coraggio è sabbia, e il cielo è coltre,
dove non si sta qui, né si va oltre,
il giorno che il destino si fa rovo,

quel giorno, dietro casa o poco oltre
rifioriranno le rose di nuovo.

mercoledì 1 luglio 2020

Il vortice

La lunga lista dei pensieri vani
vortica sulle linee d'importanza,
le idee rimbalzano, la mente danza
sulle parole che non ho mai detto.
 
Se osservo il mio presente dal domani
non ho soltanto un nome, una sostanza,
ma mille voci che parlano a oltranza
come un diluvio di dubbio e sospetto.
 
Non sono questo io, non questi strani
proponimenti da binario morto,
o falsi aneliti a respiro corto
ma sono ogni inespresso che permetto.
 
Ma non mi basta essermene accorto
per poter vivere questo concetto.

mercoledì 24 giugno 2020

Solo adesso

Solo adesso si vede la pianura
dove restavo, immerso nella nebbia,
solo adesso, ma non è pioggia o nebbia
che mi danneggia, ma il sole senza senso.
Dove l'odore di casa mi annebbia
la vista, dove l'inverno sono io,
lì troverò chi mi dirà chi sono.
 
Solo adesso vedrò la mia figura
che si staglia da un lontano futuro,
solo adesso sarò grano maturo,
sarò discorso, sarò fuoco denso.
Che cosa è il tempo, se non questo muro
tra il qui e il forse, il se l'avessi e il mio,
tra il bene ipotizzabile e il mio trono.
 
Non è il dolore che mi fa paura,
ma non avere gli occhi per capirne
il senso, né coraggio per morirne,
né grandezza per fare ciò che penso.
Ma limitarsi è limitare, è dirne
senza averne vissuto il tramestio,
gli spasimi del cattivo e il buono.
 
Solo adesso oso chiedere perdono.

domenica 14 giugno 2020

Conta solo l'istante

L'istante conta, attento,
l'istante solo conta,
è questo il mio momento
e niente è più importante.
L'istante a volta è niente,
è tutto, a volte, è il posso,
è il tempo che si sente.
 
È proprio quando addosso
non hai che il tuo presente,
nient'altro, e non sei mosso
da impulsi, dalle tante
istanze corrosive
che vivi nell'intenso,
e che il tuo intento vive.
 
E se si vive il senso
di quello che si vive,
si scopre che l'immenso
è solo nell'istante,
e non in ciò che monta
la mente e il suo lamento
e quello che racconta.
 
L'istante conta, attento.

lunedì 8 giugno 2020

Dove mi trovo

Dov'era, dove stava, se lo trovo,
possibile? E' sparito.
Sarà, da qualche parte l'avrò messo,
ma dove starà adesso?
Qui ho già guardato, boh, stava là sopra
ma adesso non c'è più
e ho messo tutta casa sottosopra.
 
Aspetta, stava qui l'ultima volta,
se mi concentro, aspetta,
eccolo qui, no, l'ho perso di nuovo,
adesso ci riprovo,
qua no, qua no, chissà dov'è finito.
Ecco, sto qui, ma tu
dimmi se sono o no un po' rimbambito.
 
Come mi perdo, è bene che lo scopra,
che sappia sempre dove sia io stesso,
e smetta quella faccia disinvolta
e stia attento stavolta
ad osservarmi bene, senza fretta,
ma non quassù o laggiù,
ma lì dove conviene che mi metta.
 
E spenga il cellulare e la TV.

mercoledì 3 giugno 2020

Storie

Sorse dove sorgevano milioni
di storie, questa storia, questa forma,
quest'opera scolpita nella norma
che segna il tempo e odora di ginestra.
 
Schiavi di regole e di schemi, opponi
la tua visione a chi pare che dorma,
non sa, non vuol sapere e non si informa,
non sa vedere e neanche ci si addestra.
 
Eppure è un attimo, basta che poni
questa domanda: chi sta domandando?
Chi pone le domande? Dove e quando?
Chi fa da direttore a questa orchestra?
 
Non abbia chi comanda il mio comando,
non chi amministra sia chi m'ammaestra.

04052019

Il vento

Ho scritto tanto o poco, non importa
come tu arrivi al punto, conta il sole
che ti ha illuminato, conta il vento
che soffia quando si ama, crede e spera.
 
Nessuno è in casa, a volte, nel momento
in cui il destino bussa alla tua porta,
quando chi è, chi sa, chi può e chi vuole
si aspetta due parole e una preghiera.
 
Ma proprio quando avverto, quando sento
il senso, la tensione che si è sporta
oltre il confine, oltre la frontiera, 
sgorgano la preghiera e le parole.
 
Ho scritto tanto o poco, e non mi pento
di avere atteso questa primavera.

05042019


Rivoluzione

È ora di cambiare certi schemi,
certe certezze intrise di minaccia,
certe speranze, certe situazioni.
E che i falsi problemi,
le false convinzioni,
il falso me, le false verità
spariscano per piantare nuovi semi.
 
Dov'era supponenza, sia proposta,
pazienza dove non ce n'era traccia,
dov'era guerra, pace, e dove pace
sia guerra senza sosta.
E che io sia capace
di mettere da parte le opinioni
e cogliere nel vento ogni risposta.
 
Mi limiti soltanto ciò che sono,
qualsiasi cosa sia, diventi o faccia,
che sia impossibile o banalità,
sia peccato o perdono,
sia sogno o sia realtà.
E sorga la grandezza che ora tace
e di questo rumore faccia un suono.
 
Diventi turbine questa bonaccia.

martedì 26 maggio 2020

Farsi sé

L'ordine è perentorio,
essere altro da quello che siamo,
tasti di vero avorio
suonati da un'esplicito richiamo
all'eterna promessa,
ma ognuno si fa sé 
quando si affonda il passo.

La vita ci è concessa
non per vivere comodi, all'ingrasso,
non per sentire messa,
ma per essere noi stessi il sasso
che cade nello stagno,
l'archetipo, l'archè,
di un vivere diverso.

Nella tela del ragno
il potere è imbrigliato e non è perso,
ma se lo riguadagno
nella realtà di affaccia un universo,
cade quel divisorio
tra risposta e perché,
e infine ci rendiamo

conto che siamo il senso che non c'è.

domenica 17 maggio 2020

Introspettiva

Fosse solo un minuto,
un secondo, un istante, solo uno,
per inseguire in terra di nessuno
la sensazione certa
d'essere proprio io,
d'essere parte di un solo vissuto 
che si trova in ciascuno,

fosse una frase aperta,
un sentimento di puro sentire
o un baratro che non so neanche dire,
fosse un discorso muto,
un lieve calpestio 
di piedi incerti sulla traccia incerta
tra il vivere e il morire,

fosse uno sguardo solo,
dove non c'è pensiero né emozione,
fosse la collisione 
tra chi sta sopra e chi sottocoperta,
fosse solo un ronzio
del lontanissimo canto, dell'assolo
che cantano milioni di persone,

ed in un attimo spiccherei il volo.

lunedì 11 maggio 2020

Non c'eri

Mi scordavo di dirti che non c'eri,
non ti ho visto, ma dove
stavi, non ti ho sentito più, che nuove
ci sono, se ci sono novità?
È che mi manchi, sai, e non da ieri,
è che mi manca il senso,
quel senso d'esserci quando ci sei.
 
Ma aspetta, no, ma adesso che ci penso
eri forse un farei,
un fatto che non sono fatti miei.
Scusa però, non pensavo che qua
fossi così importante, così immenso,
fossi dove mi metto,
non pensavo lo fossi veramente.
 
Cosa volevi dirmi? Se l'hai detto
non ho sentito niente,
che mi distraggo, che qui non si sente,
non sai che confusione che ci sta,
beh, se non hai niente da dire aspetto,
è che tutti i pensieri
si fermano quando mi trovo altrove.
 
Volevo dirtelo, ma lo sai già.

domenica 26 aprile 2020

La tempesta

L'importante è che ci sia il sorriso
quando la storia è triste e non mi piace,
l'importante è che io sia capace
di sciogliere il dolore con l'intento.
 
E nell'istante in cui io ho deciso
che cessi ogni dolore, allora pace
si scioglierà, e dove tutto tace,
ovunque io sarò, sarò contento.
 
E allora, in quell'attimo preciso,
sarà rivolta, quanto non ti aspetti,
mi assaliranno tutti i miei difetti,
ma non mi turberà turbine e vento,
 
nella tempesta, infatti, a pochi eletti,
regala un sole il cielo all'improvviso.

domenica 19 aprile 2020

Quello

Su questi appunti si condensa quello 
che in altre situazioni chiamo incontro,
il limite, l'ignoto, il litorale,
da dove terra guarda l'acqua e il cielo.

S'ode la sacra voce del domani 
riflessa nelle pagine di inchiostro,
sulle parole cala un verso, un metro,
torrenti di sostanza straripanti.

Tintinna un po', poi tace la campana
dei poveri pensieri senza vita,
salgono, come pesci, a pelo d'acqua,
le frasi, le sentenze, le preghiere.

Un subissare d'echi e di domande
poste senza aspettersi la risposta 
travalicano il limite del senso.

Si incontrano per caso vecchi amici 
dimenticati, lumi nella notte,
e sogni, e fate, e incanti, e fuochi fatui.

Ecco il segnale: odore di geranio,
sublimano gli umori sfavillando.

La punta della penna cede il passo
all'incoscienza lieve di una ipotesi.

domenica 12 aprile 2020

Ipotizzando il continuo

Neppure il vento mi conoscerà 
quando dovrò varcare quella soglia,
nemmeno l'aria, nemmeno una foglia,
sarà la pace di un giorno concreto.

E se sarò, sarà se il sè sarà,
ma sarà sempre, se solo avrò voglia
sarà, perché anche in una chiesa spoglia
si coglie la grandezza del segreto.

E se sarò, sarà la mia realtà,
sarò il motivo per cui avrò vissuto, 
sarò l'esempio, il procedere muto
ipotizzando il continuo e il discreto.

Sarà il silenzio che rivelerà 
quanto infinito avrò dato e avuto.

domenica 29 marzo 2020

Unicorni

Le mani su un diario di quei giorni,
dove prima sognai, e dopo scrissi
canti di lotta e di fatica, vissi
dove il pensiero è gabbia della mente.

La vita non ricircola, i ritorni
al punto di partenza sono ellissi,
rivoluzioni entro limiti fissi 
di regole che giungono dal niente.

Quei giorni avevano vaghi contorni
quei giorni c'era il mondo a casa mia,
volti su schermi, angoscia, nostalgia
di tempo, d'aria, di spazio, di gente.

Non credo a arcobaleni né a unicorni,
tutto andrà come andrà, sia come sia.

domenica 22 marzo 2020

Primavera

Sollecitanti, incoraggianti, astuti
rilievi di natura antropologica
guizzati fuori a rigor di logica
si attestano su ipotesi di inferno.

Faccio due passi, due giri, due strarnuti,
poi mi ritrovo a piangete il mio umore,
dov'è l'antico seme, dove il cuore,
dove il divino, il mitico, il superno?

Riflesso dell'incontro che ho già avuto
col corpo, la domanda psicologica:
"e se questo non fosse che il sentore
che primavera preme sull'inverno?"

E resto a casa a cogliere i minuti,
le ore, i giorni, gli atomi d'eterno.

domenica 15 marzo 2020

Quarantena

Viene l'aurora, il verbo si fa carne,
la vita sceglie d'essere nel mondo 
ma non del mondo, ma non sai che farne,
e ci fai casa, e chi sa cosa ancora.

Si sente il limitare dello spazio 
dentro le quattro mura, giri in tondo,
eri fuori, eri là, giusto finora,
ora sei dentro,e dentro è solo strazio.

Cosa ti manca esattamente? In fondo
hai tutto, e un tutto di cui diventi sazio.
Ti manca essere qui, essere ora,
ti manca dimorare nel profondo.

Perche solo rinchiusi in questa carne
si è,  si fa, si crede, si lavora.

domenica 8 marzo 2020

Punti di vista

L'amore, ovvero il tempo che trascorro
a visitare templi d'altri dei,
percorrre strade che non sono i miei 
dubbi, illusioni, favole e catene.

L'ombra di desideri che rincorro
mi segue come un faro spento, avrei,
sarei, potrei, vorrei, dovrei, farei,
ma il canto del sospeso mi trattiene.

Non ho più aspirazioni di conquista,
né più tempo per fare ciò che aborro,
il mondo è quel tessuto dove scorro
ricamandomi il mio punto di vista. 

L'eternità mi nutre e mi sostiene
sia che ci sia, sia che nemmeno esista.

domenica 1 marzo 2020

Omnia munda mundi

Dall'alto in basso, il mondo sembra fermo,
attraversato d'odio quotidiano,
da un incalzante assurdo, da inumano 
sogno farneticante all'imbrunire.

Dal basso in alto, il mondo è un grande infermo,
un doloroso fremito, un lamento,
memoria ritrovata di un arcano
che dorme arrotolato nelle spire.

E afferro solo quando non affermo
l'idea che il mondo è fervido fermento,
forza che sferza il cielo, il firmamento,
che il mondo è mondo, tutto da scoprire.

Mi illumino così come uno schermo,
fenotipo del dire senza dire.

domenica 23 febbraio 2020

Menopeggi

Dinnanzi il mio volere, indietro il fato,
dinnanzi la fatica, indietro ormeggi,
dinnanzi trasgressioni, indietro leggi,
ovunque dubbi, moniti e minacce.

A destra aspirazioni, all'altro lato
rinunce, frustrazioni, menopeggi,
vinci o perdi di là, di qua pareggi
ma di me stesso molte poche tracce.

In alto alte proposte, in basso, ingrato,
l'arbitrio riproposto, il mio volere,
l'indomito lassù, in giù il potere,
di su e di giù bestemmie e parolacce.

Rimane un verso, ovvero rimanere
dove mi trovo, e entrarmi nel costato.

domenica 16 febbraio 2020

Pansé

L'ultimo lume mi rimase impresso 
come un ombra nelle luci della sera
dove il mio dramma diventò preghiera 
la mia preghiera riposo e respiro.

Da dove mi trovavo a qui, adesso
c'è un baratro, un abisso, una scogliera,
quello che è non è quello che era,
l'amore sfuma quando non è in giro.

Forse dormivo, forse ero me stesso
in altra forma, certo il senso manca
quando il colore si fa luce bianca,
quando capire si fa capogiro.

Ma il cuore innamorato non si  stanca
di cogliere pansé con un sospiro.

domenica 9 febbraio 2020

Conta l'acume

Quella   che più diventa la mia storia
la mia interpretazione di cos'ero,
quella che è la mia via, il mio sentiero,
è anche il mio sublime sublimare.

Non conta cosa lascio, la memoria 
di ciò che è sentimento, o che è pensiero,
o pratica, o ascolto, o per intero
l'ottimo predicare o razzolare.

Conta l'acume, non la transitoria 
gloria di un attimo, conta l'intensa
fede, speranza, sovra sostanza immensa 
d'essere di un sospeso assaporare.

Perché in una realtà contraddittoria 
l'umanità si vive e non si pensa.

domenica 19 gennaio 2020

Voragine

Forse riguardo alla domanda ultima,
vita pungente sulle nostre labbra,
ipotesi di segno rosso in pagine
di scritti sparsi sulle nostre origini,

si può trattare e darsi le opinioni 
che più ritraggono le incomprensioni,
le sviste, gli echi, le valutazioni,
o indizi che ci danno le vertigini.

Di fronte all'incontrarsi, alle tensioni,
all'invadenza di lampi e di tuoni,
a semi sparsi d'epoche e occasioni
farsi sospiro della propria indagine.

Per esempio: dov'è la scaturigine,
il titolo, il motivo, perché prima
e non dopo, perché qualcuno in cima
e io, proprio io in questa voragine?

Silenzio del silenzio è il solo dogma,
verità incolume sorda a ogni rima.

lunedì 6 gennaio 2020

La tredici notti

È forse il diapason dell'incertezza 
dell'inquietudine che mi da il la,
l'umano rende incerti.

Ma passa un'altra notte e io comprendo 
che non comprendo nulla in verità
che forse sono, penso.

Un'altra notte ancora e mi accarezza
l'idea che forse sono ciò che apprendo,
e apprendo ciò che sono.

E notte dopo notte ti diverti
a sciogliere il sorriso dal frastuono, 
a ridere di te.

Ho fame, ho sonno, ho caldo, ho freddo, ho senso,
e sento, e vedo, e ascolto, e m'appassiono,
vivo per esser vivo.

E passa un'altra notte e adesso avverti
quel grumo di dolore freddo e denso
che pian piano si scioglie.

Il mistero che si apre dentro me
portandosi il silenzio che raccoglie,
sta facendosi strada,

ci si avvicina al punto decisivo,
dove tutto si apprende, avverte e coglie,
l'idea originale,

l'atout, la chiave, il bandolo, l'archè,
principio e fine, partenza ed arrivo
di ogni vita vissuta.

Tutto è esperienza, vada come vada,
se trovi quella pietra che trasmuta
ogni metallo in oro,

e tutto è vita, vivido, vitale,
è amore ogni cosa data e avuta,
se sei in ciò che fai,

l'incantesimo che ci tiene a bada
è rotto quando cogli l'essenziale,
tutto si apre al possibile.

È questa verità il mio tesoro,
e anche se resta muta e incomprensibile,
nascosta e invisibile,
vive e non me la toglieranno mai.