giovedì 30 giugno 2016

non c'è verso

non si tratta di passare a miglior vita
né saltare astutamente di livello
o di ascendere corpo anima e cervello 
a una grandezza cosmica inaudita
 
non è abbandonare la partita
lasciando in pace il mondo, non è  quello
è invece corrispondere all'appello 
di chi si nutre d'energia infinita
 
di chi non rinnegando la natura
di cui siamo impregnati, se la vive
addosso, dentro, insieme a un vivo senso
 
dell'essere se stessi in modo denso
trovando verità e grazia sorgive
pure come alla fonte l'acqua è pura
 
e non c'è verso che si trovi il verso
di definire bene cos'è il sole
usando un milione di parole
mentre ne prendi un poco a tempo perso
 
il sole che ti scalda dentro è un verso
di una poesia indicibile e non vuole
chiudersi come i fiori nelle aiuole
perchè è lui stesso tutto l'universo

martedì 21 giugno 2016

sei

tu sei, e non puoi cambiare ciò che è
perché l'essere è dal potenziale
che tutto è già in essenza e in previsione
 
puoi essere qualcosa che non c'è
cambiando e rimanendo tale e quale
oppure trasmutarti in ciò che vale
l'essenza che sei già, in comunione
 
tutto quello che osservi intorno a te
è un illusione, un sogno, di qualcuno
che non sei tu, che vive dove l'uno
diventa due per pura divisione
 
tutto è fasullo se manca il ricordo
del vivere per tutti ed in ciascuno
restando al lato nostro, nel raduno
del circolo delle persone buone
 
tutto è finzione, quando non c'è accordo
tra ciò che fai e ciò che sei, pertanto
il cambiamento è solo un altro guanto
che metti o togli quando è l'occasione
 
sono cambiato, disse l'uomo ingordo
di nuove cose, e unendosi a quel canto
non si ricordò più la sua canzone

martedì 7 giugno 2016

ragion di stato

preciso, esatto, nulla lascia al caso
ma tuttavia sfuggevole e fumoso
se preso dentro il mare pressofuso
 
delle emozioni, dentro questo invaso
del logico che è illogico, e nervoso,
come un bicchiere fosco e misterioso,
né mezzo pieno o vuoto, solo astruso
 
l'effetto sottilissimo, pervaso
dal tragico sentire il proprio peso
che lo fa andare lì dove è già atteso
lasciandogli illusione, un sogno ottuso
 
percorso indefinibile, preciso
di una memoria arcana del sospeso
tra due salde certezze, sottinteso
ma non inteso, predeterminato
 
come pioggia di grandine sul viso
si sente addosso il solco stabilito
dubbio indiscusso, ma ben construito
dall'evidente oscuro e spudorato
 
infine, vinto, l'ombra di un sorriso
si adatta senza porsi più un quesito
capitolando alla ragion di stato