giovedì 28 marzo 2013

La carezza

Siamo solo rematori
di quel cristico cammino
siamo amministratori
dei misteri del divino

e nell'amministratore
è davvero ricercato
che poi al dunque, con onore
sia fedele ritrovato.

Io, daltronde, poco ho in conto
quel che voi discernerete,
o un umano resoconto,
e financo, ci credete?

non discerno io, il da farsi,
non son io stesso cosciente,
ma non è giustificarsi,
chi discerne, nella mente

è il divino che è signore.
Quindi piano coi giudizi,
fino a quando, nel tuo cuore
il divino giunga e inizi

ad illuminar le azioni
dall'oscurità nascoste
e chiarisca le intenzioni
che nel cuore son riposte.

Cosicchè si produrrà
dal divino una carezza
che ad ognuno narrerà
la sua storia con saggezza.

1 Corinzi 4,1-5

ουτως ημας λογιζεσθω ανθρωπος ως υπηρετας χριστου και οικονομους μυστηριων θεου ωδε λοιπον ζητειται εν τοις οικονομοις ινα πιστος τις ευρεθη μοι δε εις ελαχιστον εστιν ινα υφ υμων ανακριθω η υπο ανθρωπινης ημερας αλλ ουδε εμαυτον ανακρινω ουδεν γαρ εμαυτω συνοιδα αλλ ουκ εν τουτω δεδικαιωμαι ο δε ανακρινων με κυριος εστιν 5ωστε μη προ καιρου τι κρινετε εως αν ελθη ο κυριος ος και φωτισει τα κρυπτα του σκοτους και φανερωσει τας βουλας των καρδιων και τοτε ο επαινος γενησεται εκαστω απο του θεου

mercoledì 27 marzo 2013

Unici

Ovunque suoni il suono delle fauci
dell'animale che ci rende animici
è liberante come certi ironici
decori che si fanno sugli intonaci
dipinti e in bella mostra sono i manici
di spade, armamentario dei dispotici
sovrani d'altri tempi, i machiavellici
padroni del motore, i faraonici
gestori del si e no, che ritiratici
tutti i pensieri forti e problematici
ci fanno prender pacchi di antibiotici
contro quei sani ceppi panmicrobici
che ci rendono belli ed anche empatici
e gridano da dentro "forza provaci!
che il mondo ha bisogno di drammatici
atti di gran coraggio e di fanatici
del proprio ruolo, e, in termini pratici
quel fabbricare che ci rende unici.

martedì 26 marzo 2013

il logos non è arché

Discorso che mi fai sentire adatto
ragione ottima per dire niente
argomento, disincarnato e sciatto
parole al vento, pronunciate spente.

Dire e ridire ottusamente il nulla
periodi lunghi e inquieti, senza testa
logica svaporata, idea fasulla
per la quale la mente non si desta.

Vaghi e dimessi accenni a tuttocampo
per non centrar l'essenza ché è banale
e ritornare al poco senza scampo
al tocco, al frizzo al trito sempre uguale.

Perifrasi e altri giri di parole,
per continuare a bearsi di ignorare,
per dire il nulla oscuro sotto il sole
e non vedere, anche davanti al mare

di immani, spudorate prove che
il mondo gira e naviga altrimenti
e non somiglia molto, va da sé
al discorso con fragili argomenti.

Se il dire è vuoto, il logos non è arché.

lunedì 25 marzo 2013

Discernimemto

La parte animale degli uomini
non è recettiva allo spirito
follia è pertanto, e con merito
e non è capace di apprendere
perché è spirituale il discernere.

La parte dell'uomo che è spirito
discerne da sé ogni scibile
nessuno però può discernerla.

Com'è infatti la mente altissima?
E chi ha conosciuto quei vertici?
E chi ne istruirà il futuribile?

La mente noi abbiamo già cristica.

1 Corinzi 2, 14-16

ψυχικος δε ανθρωπος ου δεχεται τα του πνευματος του θεου μωρια γαρ αυτω εστιν και ου δυναται γνωναι οτι πνευματικως ανακρινεται ο δε πνευματικος ανακρινει μεν παντα αυτος δε υπ ουδενος ανακρινεται τις γαρ εγνω νουν κυριου ος συμβιβασει αυτον ημεις δε νουν χριστου εχομεν

venerdì 22 marzo 2013

Il silenzio della notte

Muti, come comanda il re, restiamo,
dentro le nostre ottuse stanze in pianti
ci disperdiamo deboli, tremanti
in tanti, a domandarci perchè siamo.

Oggi, l'aurora è certa, ma il richiamo
d'altri mondi diventa per gli astanti
una sirena d'indomiti incanti
legata alla promessa "io ti amo".

E' notte, e attenderemo senza dire
la cosa, la pietanza, il vero nome
ma non sarà diverso dal fuggire.

Silenzio, oggi è silenzio senza fretta
respira un'altra voce, e non sa come,
sussurra "è notte". E' notte maledetta.

giovedì 21 marzo 2013

Spegnere la fiamma

Amore, questo eterno sconosciuto
Buono per farsi belli, e per dettare
Con tutti il proprio credo, e il contenuto
Di cosa si può oppur non si può fare
E non importa se si è convenuto
Fittiziamente che siamo nel mare
Grazie all'ingenuità di chi ha creduto
Han messo dei confini nell'oceano
I soliti discreti intanto velano
La verità con trappole che creano
Non solo l'illusione, ma anche celano
Malinconie a quanti in ciò si beano
Oppure come pecore si belano
Principi generali che altri ideano
Questa è la situazione generale
Riposta e ben nascosta, ed il programma
Silente e funzionante, sempre uguale
Ti fa subire inerme questo dramma
Un vero è proprio anelito virtuale
Volendo puoi però spegner la fiamma
Zittendo il mondo, ma non è banale.

mercoledì 20 marzo 2013

I falsi

Tali falsi delegati
che lavoran come spia
si son ben mimetizzati
come messi del messia.

Ma perché meravigliarsi
non ha Satana imparato
a ben ben mimetizzarsi
da angioletto illuminato?

Non è poi grande notizia
se anche i servi che ci ha sparsi
da gran servi di giustizia
siano bravi a mascherarsi

Sarà dunque il risultato
a lor opere accordato.

2 Corinzi 11, 13-15
οι γαρ τοιουτοι ψευδαποστολοι
εργαται δολιοι μετασχηματιζομενοι
εις αποστολους χριστου και ου θαυμα
αυτος γαρ ο σατανας μετασχηματιζεται
εις αγγελον φωτος ου μεγα ουν ει και
οι διακονοι αυτου μετασχηματιζονται
ως διακονοι δικαιοσυνης ων το τελος
εσται κατα τα εργα αυτων

martedì 19 marzo 2013

La tensione del nome

Adesso mi è chiaro
Bisogna che sia
Così come è adesso
Degusta l'amaro
E prega che sia
Favore al progresso
Gioisci se puoi
Hai il cuore che ama
Inchinati al bene
La vita che vuoi
Mostrarsi a te brama
Narrarsi conviene
Or è il tempo, agisci
Puoi farlo, che è facile
Quando sai come
Rifletti e capisci
Sentendo la gracile
Tensione del nome
Un'altra presenza
Vedrai con pazienza:
Zampilla l'essenza

lunedì 18 marzo 2013

Stallo

Ultimi scampoli di vita inutile
timide, flebili vie da percorrere
per diventare diversi, e riflettere
su quanto minimo è il cambio di musica
su quanto poco la vita ci permuta
gli inevitabili vizi un po' ipocriti
che ereditiamo da quando siam giovani
e ci evidenziano quanto difficile
sia ridirigere il nostro vivere
verso bersagli diversi e possibili,
inopitate grandezze, ma fragili
sono le poche energie che mi restano
per disegnare impossibili pungoli
che mi rimettano in sesto svegliandomi
provo e riprovo finchè si rivedono
le poche rondini in cielo che narrano
che primavera è tornata ad assistermi
e d'improvviso rivedo il mio spirito
sulle incantate riviere dell'anima.

domenica 17 marzo 2013

Amore - Una canzone (3)

Se quella voce ci ammonì per prima
-ma disse pur che muove anche le stelle-
qualcosa ne sapeva, quel poeta
e infatti ha messo in rima
la verità, di quelle
che adesso non ci piacciono per niente.
La gente infatti stima
l'amore come la più bella meta
e sembra indisponente
chi dica che il cammino
sulla via dell'amor non è divino
quando su questa cera mal s'imprima.

L'amore quindi è pura fantasia
è il tutto che ci imbeve, è come il mare
infatti non si cerca, né si prende
ne si può buttar via
certo, se vuoi aspirare
a ciò che chiama San Paolo "i carismi"
è la migliore via
ma non è certo facile da apprendere
infatti ha tutti i crismi
di una iniziazione
e si fa sempre molta confusione
se ne vediam bontà sia come sia.

L'amore ci sovrasta e ci sostiene
e narra eternamente
la storia che contiene
la trama intelligente
e mentre narra scioglie le catene.

giovedì 14 marzo 2013

Vuoti tonali

Quell'elegia di sopraffini vati
mi rese conto dei diversi tempi
dimenticati in fretta, per piacere
alle belle sirene del ritmare.

Adesso qui rivedo verdi prati
mi son rifatto gli occhi con esempi
di intensi versi scritti in certe sere
quando la luna ispira e rulla il mare.

E provo a scriver versi un po' più usati
endecasillabi (ma sono scempi)
mi resta un groppo in gola, e tutte intere
ingoio rane e rospi, per poetare.

Saranno versi un po' più misurati
ma più misuri il sé, più lo riempi
in tutte le impossibili maniere
dei suoi vuoti tonali, e infine appare.

mercoledì 13 marzo 2013

Amore - Una canzone (2)

Amore è una parola ingannatrice
fondata dal poeta dell'esilio
che primo la illustrò e ne scrisse a iosa
ne parla con Beatrice
e prima con Virgilio,
mentre sta in Paradiso e in Purgatorio.
E non è adulatrice
la sua poesia, e invece della cosa
parla in contraddittorio:
"l'amore può acquistar diverse forme
e non son tutte orme
di spirito divino" infatti dice.

Il vate poi ammonisce il suo lettore
mettendo in bocca al mentore Virgilio
che verità è nascosta a chi si beve
ogni forma d'amore
e ci va in visibilio
pensando "ma che bello!". E scrisse questo
pensando al traditore
che usa l'italiano in modo lieve
o in modo disonesto
per fare confusione.
Amore è una parola che ci impone
di stare attenti a chi ne sia il latore

martedì 12 marzo 2013

Amore - Una canzone (1)

Amore, suono da dimenticare
parola spesso esposta come emblema
per far ciò che si vuole nella vita
parola da svuotare
da ogni vecchio schema
e da rivalutare nuovamente.
Cosa vuol dire amare?
Perché in questa parola ci si avvita?
Cosa vuol dir realmente?
È poco chiaro a tutti
e non si sa quali ne siano i frutti
da rigettare e quali coltivare.

Perché c'è anche un amore da buttare
l'amore che impetuoso ci sorprende
e ci incatena a questo sentimento
l'amore come il mare
che quando è mosso rende
difficile poterne dire bene
e che ti fa affogare
se non sai dominare le onde e il vento.
Daccordo, non conviene
buttarsi corpo e mente
nei flutti di un amore travolgente
ma è amore tutto questo? Che vi pare?

sabato 9 marzo 2013

l'esca

un altra esca
hanno gettato
e che riesca
è già scontato
la buona pesca
è il connotato
di questa tresca
chiamata stato...
...  con questa piovra
che fa paura
ci distraiamo
e non vediamo
la mano oscura
che ci manovra

giovedì 7 marzo 2013

Tragiche piccole pentole

Dentro lo spirito regole ferree
non si scompone neanche il divino
è tutto scritto anche l'ultimo, frivolo
piccolo gesto di questo cammino.

Ottimo, facile, mettiamo in pentola
spirito e sale: ricetta perfetta.
Ma se ci vendono pentole piccole
piccoli pasti mangiamo di fretta.

Restano dubbi e realtà inafferrabili
dentro le nebbie di questi confini,
mangiando in fretta però non le assimili
tragicamente si resta bambini

mercoledì 6 marzo 2013

Metrica e rima

Metrica e rima
per la poetica
stanno su in cima.
Non fu l'estetica

quella che prima
chiese, bisbetica
che ci si esprima
in rima e metrica

Ma fu pretesa
volta al fissarsi
nella memoria

La luce accesa
che crea catarsi,
è un'altra storia.

martedì 5 marzo 2013

Sogna sogna sogna sogna

Incute il vento il cambiamento
piantiamo ancora inutilmente
rose, fioriscono già spente
ed il vociare saggio incrocia
l'io che non c'è: freddo pensare
a cosa, come diventare.
Anima mia, sogna la via
che di sfuggire ai lupi neri
e più difficile, di ieri
e sogna sogna sogna sogna
la verità che l'uomo rende
libero e vivo, e che si prende,
e che ci invoglia, ad ogni soglia
ad ogni pratica intrapresa
ad ogni piccola effe appresa

lunedì 4 marzo 2013

Il cigolare inquinato degli estri dell'io

Ecco, il mio impeto è sorto per esser distrutto
ecco che sale dal nulla il mio vero presente
ecco che prendono forma le ali d'aliante
della pur vera presenza dell'uomo che sono.

Non credi a nulla, si prende distanza dal fare
non pensi a nulla, ed il vero ti appare miraggio
e non dimentichi d'essere vera pedina
del cigolare inquinato degli estri dell'io.

O imperitura memoria, o fanghi del vuoto
si riproduce dormendo la mia melodia
che a ottime vite conduce e a pensieri fatati:
ridono senza paura le mie fantasie.

sabato 2 marzo 2013

Il lume

Fa che il mio estro mi conduca
fuori da questa messinscena
e dove sono, sorga un tempio
alla letizia dedicato,

che la sua grazia si produca
di giorno in giorno e quella pena
ci allevi e infine questo scempio
finisca e sia dimenticato,

dove son alberi a raccogliere
le piogge della primavera
sorgano strade di città
tortuose e strette come spira,

e finalmente possa cogliere
la santa pace della sera
vivendo questa verità
che, come l'aria, si respira,

e lì nascosto, finalmente,
riveda il lume familiare,
il lume santo della mente
rimasto immobile a vegliare.