domenica 30 luglio 2017

Rovelli

Si crede, forse si ritiene pure,
si reputa, si giudica, si stima
o si assume così il dopo come il prima,
si interroga e si attende la risposta,

si valuta, con astrazioni pure,
si indica, lasciando che si esprima
l'ipotesi e la tesi che fa rima
spargendovi argomenti senza sosta,

si esamina, si taglia con la scure
le cose in quattro per renderle chiare,
si toglie da ogni idea le proprie tare
pesando quanto vale e quanto costa,

per poi ottenere, manco a farlo apposta
il risultato più fallimentare.

martedì 25 luglio 2017

Notturno

Sebbene l'atmosfera resti grigia
una lucetta intensa si trasmette 
dentro le viscere, rendendo strette 
sulla vita le mie elucubrazioni.

Dove la verità mi mente, ligia 
al dovere di fare il mondo a fette 
sorgono tumultuose le saette 
dell'impossibile e delle intuizioni.

Non è infrangendosi sulla battigia
che si diventa mare, ma prendendo 
il largo, dove non capisco, intendo,
dove c'è calma ma non spiegazioni.

La verità si osserva, non si apprende 
ma di notte ogni rosa sarà bigia.

sabato 22 luglio 2017

La ciotola

Di questo mi rincresce, ho molto pianto 
cose di nessunissima importanza
manca la minima significanza 
quando il pensiero fa cortocircuito.

Se ora giro intorno a quel rimpianto 
è perché c'è in qualche segreta stanza 
un sé, come una ciotola che danza
rimessa in moto da un calcio fortuito.

In questo vorticare vivo accanto 
al solito tran tran trito e ritrito, 
dove il mio poco e male è garantito 
e si può stare a titolo gratuito.

Di questo mi rincresce, ma ho capito
che è meglio non capire e avere intuito

mercoledì 19 luglio 2017

Sangue

Meglio imitare il suono degli offesi
o scimmiottare il turbine del vento
che non mostrare nessun sentimento
fissando ammutolito il palcoscenico.
 
Non che volessi recitare, intesi,
ma neanche fare mio questo tormento
e posso imaginare un altro intento
meno palesemente schizofrenico.
 
Sono cadute tutte le altre tesi
su cosa sono e cosa faccio qui,
rimane solo il "qui si fa così"
di questo incanto stolido ed astenico.
 
Non resta che ingoiare e dire si
bevendo sangue, spirito ed arsenico.

martedì 4 luglio 2017

Vitriol

L'antica via è assimilata a un laccio, 
la rete ora è chiamata libertà,
dove scappa il sottile e resta il grosso.

E se il grosso asseconda questo abbraccio 
un'altra brezza spira un po' più in là, 
nelle montagne dell'assurdità  
dove il lavoro è nero, bianco e rosso.

Lassù si scende dentro ad un crepaccio
dove c'è quanto da rettificare 
per ritrovare il quanto elementare, l'oscura luce che mi porto addosso.

Quando chi sono è dentro ciò che faccio
infatti è facile moltiplicare 
l'unicità in molteplici "io posso".