giovedì 28 novembre 2013

Cabale essiccate

Concetti, cabale, simboli
segni, archetipi, arcani
sfuggono ormai come immagini
di sogni vaghi e lontani.

Restano inafferrabili
tracce di vita non presa
luoghi comuni diventano:
la nostra mente si è arresa.

E ormai lasciati all'incuria
s'inaridiscono al sole
e in questa mesta penuria
restano vuote parole.

mercoledì 27 novembre 2013

Duri come la roccia

Ecco quello che voglio nella vita
e lo pretendo adesso, e non per caso
perché se voglio, vinco le paure
e il sacro fuoco arde dentro il vaso.

Ecco, risento l'eco di fratture,
di grandi inganni di una strada ardita
che sembra, ma non è la preferita
perché si va dove ti porta il naso.

A volte quest'oblio sembra una gita
una di quelle scampagnate oscure
dove ti puoi trovare sulle alture
di una montagna infida e poco ambita.

Le cose che ora vedo sono dure
come la roccia, come il mio pensare
quando le mie intenzioni non son pure,
e allora è dura se vuoi evaporare.

martedì 26 novembre 2013

Righe

Righe di un libro sconosciuto
steso sul prato, sulle spighe,
leggo, col volto ben disteso,
versi e intanto mi correggo
l'ego, che vuol che mi riversi
dove non voglio, e per ripiego
sogno, perché non ho le prove
certe di ciò di cui ho bisogno.
Penso, e intanto le deserte
secche circondano quel senso
stretto di questa vita e pecche,
vedo, mancanze di rispetto
delle norme, ma non ci credo.
Muto, la vita leggo in quelle
righe di un libro sconosciuto.

lunedì 25 novembre 2013

Dire di si

Dire di si,
semplice segno
di quel disegno
che mi vuol qui.

E poi, così
qui, senza impegno
senza il mio regno
l'estro morì.

E sopravvivo
senza una meta
e senza odore

E, mentre scrivo
viene, consueta
la stretta al cuore

domenica 24 novembre 2013

Fenomenologia

Fenomenologia
arte del pratico dominio
di esseri disincarnati e scaltri.

Fenomenologia
gioco di antichi echi
che rimbalzano sulle remote stanze.

Fenomenologia
venti di guerra e morte
rimandano alle passate secche.

Fenomenologia
inganno degli uomini pesce
che allargano le loro branchie

Fenomenologia
io guardo, io osservo, io so,
chiudendo gli occhi.

giovedì 21 novembre 2013

Proclama (2)

E apparve a Cefa, poi ai dodici,
poi si mostrò in una volta
a cinquecento e più accoliti
i più ancor restano, tolta

parte di loro, assopitasi
nella speranza, ed in seguito
si palesò pure a Giacomo,
e dopo a tutti gli apostoli.

Come ad un nato in anticipo,
apparve infine anche a me
che sono l'infimo apostolo,
nome a me indegno perché

perseguitai chi appartiene
al nome altissimo e santo,
ma adesso quello che viene
dal divinissimo canto

di chi ci ha fatto, mi ha,
e io son quello che emana
questa gratuita realtà,
che verso me non fu vana,

e faticai più di tutti
ma non fu io, ma soltanto
questa realtà, coi suoi frutti,
che è insieme a me, come un guanto.

Quindi sia io che costoro
di questo siamo gli araldi
di questo immenso tesoro
in cui restate ben saldi.

1 Corinzi 15,5-11


15:5και οτι ωφθη κηφα ειτα ἔπειτα τοις δωδεκα
15:6επειτα ωφθη επανω πεντακοσιοις αδελφοις εφαπαξ εξ ων οι πλειονες  μενουσιν εως αρτι τινες δε  εκοιμηθησαν
15:7επειτα ωφθη ιακωβω ειτα ἔπειτα τοις αποστολοις πασιν
15:8εσχατον δε παντων ωσπερει τω εκτρωματι ωφθη καμοι
15:9εγω γαρ ειμι ο ελαχιστος των αποστολων ος ουκ ειμι ικανος καλεισθαι αποστολος διοτι εδιωξα την εκκλησιαν του θεου
15:10χαριτι δε θεου ειμι ο ειμι και η χαρις αυτου η εις εμε ου κενη εγενηθη αλλα περισσοτερον αυτων παντων εκοπιασα ουκ εγω δε αλλα  η χαρις του θεου  συν εμοι
15:11ειτε ουν εγω ειτε εκεινοι ουτως κηρυσσομεν και ουτως επιστευσατε

mercoledì 20 novembre 2013

Proclama (1)

Dico, ed affermo, la bella
nuova, di cui ho dato conto
che avete appreso, ed in quella
ora restate, e per conto

di quella nuova medesima
voi siete già preservati
se, alle parole ed al merito
di quella nuova attaccati

restate, a meno che crederci
sia stato vano e un po' stolto.
Vi ho consegnato, credetemi,
quel che tra i primi ho raccolto:

Cioè che il prescelto, quell'essere
che in sè compì ciò che è umano
per le mancanze degli uomini,
ma sopra, su un altro piano

come fu scritto morì
e in un sepolcro fu posto,
quel giorno, di venerdì.
ma non rimase deposto,

il terzo giorno riprese
i sensi, fu risvegliato
come chi crede già apprese
da quell'antico dettato.

1 Corinzi 15,1-4

15:1 γνωριζω δε υμιν αδελφοι το ευαγγελιον ο ευηγγελισαμην υμιν ο και παρελαβετε εν ω και εστηκατε
15:2 δι ου και σωζεσθε τινι λογω ευηγγελισαμην υμιν ει κατεχετε εκτος ει μη εικη επιστευσατε
15:3 παρεδωκα γαρ υμιν εν πρωτοις ο και παρελαβον οτι χριστος απεθανεν υπερ των αμαρτιων ημων κατα τας γραφας
15:4 και οτι εταφη και οτι εγηγερται τη ημερα τη τριτη  κατα τας γραφας 

martedì 19 novembre 2013

Scordarsi il ricordare

Ogni giorno scordarsi il ricordare
e ricordarsi le ombre sopra il tetto,
l'oblio, la sete di dimenticare
la voglia di rincorrere in non detto.

Dimenticarsi invece di sognare
quando si va a dormire, e per dispetto
accorgersi del nulla che ci appare
avendo la visione del perfetto.

Veder tutte le incognite, per ora
di soluzioni non vederne alcuna.
Rincorrere le nuvole a tentoni,
mangiar tutte le foglie una ad una,
voltare pagina, e ritrovarsi ancora
un'altra pagina di strafalcioni.

lunedì 18 novembre 2013

Trame

Di questa ragione fatata
ordiamo le fila e le trame
quest'ordine vince il pensare
nutrendosi solo di cose.

Nel retrobottega il cascame
di insolite idee senza tare
avanza, ma il compito nostro
e usarne soltanto le pose.

L'assenza di amore fa amare
due amanti soltanto d'inchiostro
ridicola è l'alba dorata
la notte nessuno riposa.

Il rospo è un principe mostro
non cerca più l'innamorata
lo specchio non ha più le brame
si spoglia in giardino la rosa.

mercoledì 13 novembre 2013

Chiaro, anzi no

Tutto mi è chiaro come l'acqua marcia,
come la sete dopo una bevuta,
come il colore della notte, e sento
che non c'è vento in questo sentimento.

Prima mi domandavo, adesso, scusa,
non mi domando, adesso non ci penso
rifletto poco a cosa e quanto metto
nella mia testa e se è o non è perfetto.

Quel bel vestito che portavo, è un cencio
ridicolo, un orpello senza nesso
la verità diventa solo farsa
dove l'essenza non è mai comparsa.

Odore di menzogna è quest'olezzo
ogni pensiero resta sulla carta
nulla di questo oblìo mi dà fiducia
e il nulla resta dentro, e dentro brucia.

martedì 12 novembre 2013

Disgelo

Profondissimo, acuto
minaccio di vedermi
ed io, voglio godermi
i pochi sprazzi inermi
che mai non ho saputo
vedere.

             Ora, più arguto
più simile a me stesso
mi guardo, ma non cesso
di perdermi anche adesso
quel poco che ho vissuto.

L'animo mio è perduto
incolto, inanimato
non ancora rinato,
spirito congelato
di cui, io, cieco e muto,
quel che si scioglie, fiuto.

lunedì 11 novembre 2013

L'arrivo

Per il solo fatto che,
io non vengo, alcuni poi
vanno fieri e gonfi, aimè!
Io verrò però da voi

presto, e certo non parole
ma potenza di chi è fiero
io conoscerò, se vuole
chi comanda per davvero.

Non è infatti nel pensiero
nei discorsi, che è sovrano
il divino vivo e vero
ma in potenza della mano.

Che volete? Che antipatico
mi presenti col bastone,
o in amore e con lo spirito
di dolcezza e comprensione?

1 Corinzi 4,18-21
4:18 ως μη ερχομενου δε μου προς υμας εφυσιωθησαν τινες
4:19 ελευσομαι δε ταχεως προς υμας εαν ο κυριος θεληση και γνωσομαι ου τον λογον των πεφυσιωμενων αλλα την δυναμιν
4:20 ου γαρ εν λογω η βασιλεια του θεου αλλ εν δυναμει
4:21 τι θελετε εν ραβδω ελθω προς υμας η εν αγαπη πνευματι τε πραυτητος

giovedì 7 novembre 2013

Povero in canna

Immagini di cieli senza odore
rimangono nei cuori e nella mente
di chi non sa chi sia, sa solamente
rafforzare l'impero trasparente.

Oggi rivedo tutto, e mi fa onore
che quello che non so, sta nel colore
di questi cieli, che guardano fisso
le piaghe e le realtà del crocefisso
che occupa la mente nell'abisso.

Profondamente, adesso, in queste ore,
l'immagine entra dentro, arriva al cuore,
spettacolare, torbida, mi inganna
mi toglie libertà, ma non mi danna,
e mi farà così povero in canna.

Oggi sono un riflesso del creatore
che vaga nelle nebbie del dolore.

mercoledì 6 novembre 2013

Progenie

Non per darvi una svegliata
questo ho scritto, veramente
ma alla mia progenie amata
per tenerlo bene a mente,

Se di pedagogi, invero
voi ne avete diecimila
nell'amore vivo e vero,
non ce n'è invece una fila

di papà, perchè nel nome
santo e vero, io son stato
che v'ho generati. Come?
Con il buon messaggio dato.

Diventate, vi consiglio,
come me, perciò vi mando
quel Timoteo, che è mio figlio
amatissimo, e al comando

di chi solo ci persuade
fedelissimo, e le mie
benedette e sante strade
vi ricorderà: le vie

dentro il nome che è in ciascuno
che io insegno dappertutto
in qualsiasi raduno
per portare ovunque frutto.

1 Corinzi 4,14-17
4:14 ουκ εντρεπων υμας γραφω ταυτα αλλ ως τεκνα μου αγαπητα νουθετων
4:15 εαν γαρ μυριους παιδαγωγους εχητε εν χριστω αλλ ου πολλους πατερας εν γαρ χριστω ιησου δια του ευαγγελιου εγω υμας εγεννησα
4:16 παρακαλω ουν υμας μιμηται μου γινεσθε
4:17 δια τουτο αυτο επεμψα υμιν τιμοθεον ος εστιν μου τεκνον αγαπητον και πιστον εν κυριω ος υμας αναμνησει τας οδους μου τας εν χριστω [ιησου] καθως πανταχου εν παση εκκλησια διδασκω

martedì 5 novembre 2013

Fuori si vede

Fuori si vede, cosa trama dentro
se sai guardare tra le righe, il verso
la direzione, cosa ispira, immerso
nell'intenzione. Ma mi sono perso,
ho perso la visione, il baricentro
della mia vita, e certo non rientro
in quei casi speciali, in cui uno solo
sa ritrovarsi, senza aiuto. Il volo
adesso mi è precluso. Non ho ruolo,
e più mi guardo dentro, più mi accentro,
più non so più chi sono, quel che entro
questa mia pelle dura vive e cresce
mi resta dentro, anche quando esce.
E non importa che non sono pesce
ma sono uomo, e che in me concentro
potenza illimitata, nel mio centro.

lunedì 4 novembre 2013

Agnostiche aporie

Sempre negli stessi posti
si dirigono le argute
riflessioni compiaciute
delle nostre menti. Mute
nella nebbia, solo agnostiche
aporie. Qui tu sosti:
nella vacua palude
nel recinto che ti chiude
la visione, che ti illude
di esser saggio. Sono imposti
questi lacci, sono ostici
e in realtà sono impalpabili,
ed a forze oscure e labili
ci conducono, implacabili.
Solo quando ti ci accosti
scopri i fili, ben nascosti.