77 - Canzone avita

Prende una forma avita la canzone
e avita è la domanda
che resta sullo sfondo e ognun si pone:
che cosa voglio fare della vita?
E alla domanda avita
rispondo sprofondando nella branda.
Sprofondo ma perché se non l'ho posta
poi cerco dentro me quella risposta?
Adesso il tempo viene
per fare uscire l'estro da me stesso
ed estromesso bene
rispondere che il tempo viene adesso.

E' tempo di fondare una ventura.
E' tempo di fiorire
perché la vita cerca l'avventura
la nostra verità è il suo piacere.
E' tempo di sapere
che quanto resta in noi non può morire.
Se vendi la realtà devi gridarla
se cerchi verità devi pensarla.
Perché non c'è sapore
che possa insaporire come il sale
che sta nel tuo sudore
e che ci abbiamo tutti bene o male.

E' tempo di risolvere il problema.
E' tempo di cambiare
perché abbiam compreso questo schema
e se l'abbiam compreso allora è male
se il dubbio tale e quale
m'assale e mi impedisce d'operare.
Se una cosa si sa, si può parlarne
se invece non si sa, si può abusarne.
Perché tra il dire e il fatto
non c'è di mezzo il mare, solamente
ma serve pure l'atto
che in barba a tutto avviene raramente.

E' tempo di studiare ancora Dante
che l'opera divina
è intrisa tutt'intorno ed è operante
il suo profumo ancora in noi si sente
e inoltre certamente
la sorte del poeta ci è vicina
in mezzo del cammin siamo sospesi
la luce del divin ci lascia accesi
adesso è giunta l'ora
di far brillare l'astro in noi in eterno
però stentiamo ancora
perché siam tutti ancora nell'infermo

E' tempo di far nascere in noi l'arte
sopita nel banale
del mondo cui vogliamo non far parte
e intorno a noi sentiamo quel risveglio
sentiamo sempre meglio
il nostro sottofondo musicale.
Se sei davvero tu, ti senti bene
se invece non sei tu, non ti appartiene
Il karma fa fatica
a dispiegare l'arte della vita
e poi non si sa mica
se è arte tutta nuova o è arte avita.

Adesso la bottiglia è mezza piena
di spirito d'impresa
e non mi manca l'estro né la vena
ma se vedessi il bricco mezzo vuoto
in me direi che noto
che il mondo ancora serra la sua presa.
E tutti i lunedì mi prende a laccio
e tutti i venerdì scioglie l'abbraccio
Il nostro tempo è giunto
per ora dibattiamo in mezzo al guado
ma questo non è il punto
il punto è che guadiamo assai di rado.

Sotto questo sofà, che chiamo mondo
la mia vecchia realtà, rimane in fondo
polvere lì rimasta da una vita
di lei non ho pietà
gli canterò questa canzone avita.